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    2018-03-14

    La bulla di Isaia rinvenuta presso l’Ofel di Gerusalemme

    Grande eco ha avuto la notizia pubblicata su Biblical Archaeology Review , March-May 2018 – del rinvenimento della cretula (bulla) B12 (Reg. n. 3606) parzialmente conservata, iscritta su due righe che leggono, la prima lyš‘yh[w] «(appartenente) a Isaia», e la seconda nby.
    La bulla B12, ritrovata nel 2009 durante gli scavi presso l’Ofel di Gerusalemme diretti da E. Mazar, nell’area A2009, si trovava all’interno di un ammasso di detriti che, tra l’altro, comprendeva 34 bullae, di cui 24 iscritte.
    La bulla B12 è divisa in tre registri e l’iscrizione ebraica ne occupa gli ultimi due. Nel registro di mezzo si legge chiaramente lyš‘yh, mentre nell’ultimo registro nby. La frattura della bulla nella sua parte sinistra ha fatto ipotizzare a E. Mazar una possibile ricostruzione dell’epigrafe in questi termini: lyš‘yh[w h] nby[’] «(appartenente) a Isaia [il] profeta». Ora, poiché senza la lettera alef finale il solo termine nby non può significare «profeta», appare immediatamente chiaro come, in ogni caso, l’attribuzione della bulla al «profeta» Isaia può al massimo rappresentare una felice congettura. Ma tale congettura presenta anche altre difficoltà, tra l’altro già accennate dalla stessa E. Mazar.
    Due sono, a mio giudizio, le difficoltà più rilevanti (per una più dettagliata critica si veda C. Rollston in http://www.rollstonepigraphy.com/). La prima è che non mi sembra vi sia sufficiente spazio per inserire tale alef alla fine della linea, essendo il termine nby inciso esattamente al centro dell’ultimo registro. La seconda, e ben più importante, è data dal fatto che il termine nby è già noto nell’epigrafia ebraica, potendo esso indicare il nome di persona «Nobai», oppure la forma-nisbe del gentilizio, «nobita», cioè proveniente da Nob (cfr. W. Röllig, Siegel und Gewichte, in J. Renz – W. Röllig, Handbuch der Althebräischen Epigraphik, Bd. II/2, Darmstadt 2003, testi nn. 10.83; 13.10; 16.66; 21.82).
    In breve, non mi pare vi sia alcuna evidenza che tale bulla possa essere associata al «profeta» Isaia; essa apparteneva a un Isaia omonimo del più famoso profeta.
    (Paolo Merlo Pontificia Università Lateranense)