Esempi di scrittura
Gallo-etrusco : Iscrizione bilingue di Todi RIG II.1, E-5
Trovata nel 1839, proviene dall’Umbria, contrariamente agli altri documenti in scrittura gallo-etrusca che si concentrano soprattutto nella regione del lago di Lugano, a Nord dell’ Italia. Si tratta verosimilmente di una stele funeraria opera di una famiglia (o di un gruppo) di Galli che sapevano scrivere ma che si sono spostati più a sud nel II sec. a.C..
L’iscrizione presenta sulle due facce (A, B), ma per lo stesso defunto, un’epigrafe funeraria bilingue prima scritta in scrittura e lingua latina poi in lingua gallica e scrittura gallo-etrusca.
Faccia A
(latino)
[ATEGNATEI DRVTEI F ] / .... ... COI]SIS / DRVTEI F FRATER / EIVS / MINIMVS LOCAV- / IT ET STATVIT
(La tombe) d'Ategnatos fils de Drutos, c'est son frère le plus jeune, Coisis fils de Drutos, qui l'a établie et élevée. (traduzione P.-Y. Lambert)
(gallico)
ATEKNATI TRUT- / IKNI KARNITU / ARTUAŠ KOISIS F- / RUTIKNOS
Coisis, fils de Drutos, a érigé le tombeau d'Ategnatos, fils de Drutos. (traduzione P.-Y. Lambert)
Faccia B
(latino)
[ATEGNATI DRVTI F ] / ... c]OISIS DRVTI F / [F]RATER EIVS / [M]INIMVS LOCAV[ ][E] / [ST]ATVITQVI
(La tombe) d'Ategnatos fils de Drutos, c'est son frère le plus jeune, Coisis fils de Drutos, qui l'a établie et élevée. (traduzione P.-Y. Lambert) (= faccia A)
(gallico)
[AT]EKNATI TRUTI[K]NI / [KAR]NITU LOKAN KO[I]SIS / [TR]UTIKNOS
Coisis, fils de Drutos, a établi la tombe d'Ategnatos, fils de Drutos. (traduzione P.-Y. Lambert)
Gallo-greco : Pietra di Collias, dedica di Ekilios
Questa iscrizione trovata prima del 1869 è incisa su di un pilastro di calcare duro, di sezione quasi quadrata (23 x 20-24 cm), alto 1,29 m. Si data alla metà del I sec. a.C. (RIG. I, G-183=RIIG GAR-04-01).
L'iscrizione conta nove linee di testo in scrittura gallo-greca. Si tratta di una dedica, da parte di Ekilios, figlio di Rumos (o Riumos), alle Dee-Madri, qualificate dall’epiteto andoounnabo (al dativo plurale)
εκιλιο/c ρ[?]ουμαυ[ι]οc αν/δοουν/ναβο δ/[?]δ βρατο/[υ] δεκαν/τεν
Ekilios, figlio di Romanos, ha offerto la decima/ l’ex-voto alle Ondines (?) (la traduzione segue l’interpretazione di X. Delamarre).
Si tratta di una dedica con la formula δεδε βρατουδεκαντεν che si trova talvolta nelle iscrizioni gallo-greche (una sintesi relativa a questo punto si può trovare in Mullen 2013). L'ex-voto è dedicato alle "divinità della fonte in basso" (Delamarre 2001, 42, sv. Andounna).
Numerose iscrizioni in lingua gallica saranno consultabili sul sito del RIIG (Recueil informatisé des inscriptions gauloises) a partire dall’estate del 2022
Celtiberico : Bronzo di Botorrita I
Questa tavoletta di bronzo rettangolare (40 x 10 cm) è una di quattro iscrizioni paleoispaniche che sono state ritrovate nel sito di Contrebia Belaisca (Botorrita, provincia di Saragozza, Spagna).
Trovata nel 1970, la tavoletta è scritta su entrambe le facce in scrittura celtibica orientale.
La faccia A sembra riportare un testo giuridico o legislativo, emanato da un consiglio o senato locale (tirikantam cf. gallico : tricantia, assemblea). Questa interpretazione deriva dalla ripetizione degli elementi ne... litom... neque litom cf. litus est in latino. Il secondo bronzo di Botorrita (in scrittura latina, detto "tabula Contrebiensis", CIL I2, 2951a, contiene la risoluzione di un conflitto tra due città (Salduie e Alaun) circa la costruzione di un acquedotto, in presenza di 5 magistrati di ognuna delle due parti) costituisce un elemento di paragone particolarmente illuminante.
La faccia B sembra essere una lista di individui (di magistrati ?) la cui "funzione" è sistematicamente : bintis. È anche possibile che questo termine si debba leggere come kentis, che completerebbe le formule onomastiche con la menzione di filiazione "figlio di". Questa lista è un prezioso documento per lo studio della onomastica celtiberica tanto quanto il terzo bronzo di l Botorrita.
Trascrizione del Bronzo di Botorrita I :
- A.1. tirikantam bercunetacam tocoitoscue sarnicio cue sua combalcez nelitom
- A.2. necue [u]ertaunei litom necue taunei litom necue masnai tizaunei litom soz aucu
- A.3. arestaio tamai uta oscues stena uerzoniti silabur sleitom conscilitom cabizeti
- A.4. cantom sancilistara otanaum tocoitei eni: uta oscuez boustomue coruinomue
- A.5. macasiamue ailamue ambitiseti camanom usabituz ozas sues sailo custa bizetuz iom
- A.6. asecati ambitincounei stena es uertai entara tiris matus tinbituz neito tiricantam
- A.7. eni onsatuz iomui listas titas zizonti somui iom arznas bionti iom custaicos
- A.8. arznas cuati ias ozias uertatosue temeiue robiseti saum tecametinas tatuz somei
- A.9. enitouzei iste ancios iste esancios uze areitena sarniciei acainacubos
- A.10. nebintor tocoitei ios ur antiomue auzeti aratimue tecametam tatuz iom tocoitoscue
- A.11. sarniciocue aiuizas combalcores aleites iste icues ruzimuz abulu ubocum
- B.1. lubos counesicum melnunos bintis letontu litocum
- B.2. abulos bintis melmu barauzanco lesunos bintis
- B.3. letontu ubocum turo bintis lubinaz aiu bercanticum
- B.4. abulos bintis tirtu aiancum abulos bintis abulu louzocum
- B.5. uzeisunos bintis acainaz letontu uicanocum suostuno/s
- B.6. bintis tirtanos statulicum lesunos bintis nouantutaz
- B.7. letontu aiancum melmunos bintis useizu aiancum tauro [bin]/tis
- B.8. abulu aiancum tauro bintis letontu leticum abulos bintis
- B.9. [ ]ucontaz letontu esocum abulos bintis
-
Sul sito di Hesperia si possono trovare tutte le iscrizioni in lingua e scrittura celtiberica (oltre a quelle in alfabeto latino) pubblicate ad oggi. Il testo integrale del bronzo di Botorrita è disponibile qui.
Gallo-latino, instrumentum: Lezoux
Fonte: RIG II.2 p.180
Il sito di Lezoux (Puy de Dôme, France) è stato un importante centro di produzione della ceramica nel I sec. d.C. Sono state rinvenute centinaia di fornaci gallo-romane e documentati più di mille nomi gallici. Questa iscrizione (RIG II, 1, L-67) è stata trovata nel 1974. La scrittura è corsiva latina.
e[so] ieuri rigani rosmertiac
Io ho (o egli ha) offerto questo alla Regina e a Rosmerta
OR
o Io ho (o egli ha) offerto questo alla Regina delle feste di Rosmerta (la traduzione segue l’interpretazione di P.-Y. Lambert)
La forma ricostruita e[so] sembra essere un dimostrativo neutro. Il verbo ieuri è l'equivalente del verbo gallo-greco ειωρου, forse qui alla terza persona singolare. Rigani è il dativo del termine "regina", preso dall’indoeuropeo. La forma Rosmerti-ac è stata considerata a lungo come un dativo in -i concordato con Rigani con la particella enclitica -ac. Tuttavia, P.-Y. Lambert (nel 2003) ha proposto l'ipotesi che si possa trattare di una forma apocopata del genitivo plurale Rosmertiacon, derivato in -akō-, il cui senso sarebbe dunque: "le feste in onore di Rosmerta”. Rosmerta è una divinità di la prosperità e di abbondanza, spesso rappresentata come la sposa di Mercurio, e il cui culto era molto diffuso in Gallia.