Esempi di scrittura
Graffito vascolare da Grotta Vanella (Segesta)
Fonte:
IAS I n. 321
Frammento di parete di vaso a vernice nera, sec. V a.C., da Grotta Vanella (Segesta), IAS I n. 321, p. 87.
I segni alfabetici sono stati graffiti in direzione destrorsa su due linee, sulla superficie esterna del vaso:
1. ]σαρι?[
2. ]ιχϝουγοτι[
Graffito vascolare da Grotta Vanella (Segesta)
Fonte:
IAS I n. 313
Frammento di parete di vaso, sec. V a.C., da Grotta Vanella (Segesta), IAS I n. 313, p. 84.
L’iscrizione è stata graffita destrorsa e in scriptio continua sulla superficie esterna del recipiente, su un’unica linea:
]δουhεναεμι[
Nell'iscrizione si riconosce il verbo εμι “(io) sono” preceduto dalla sequenza δουhενα con terminazione epicorica in -α. La sequenza, che verosimilmente ricorre anche in IAS I n. 320 nella variante δ̣οϝ̣ενα (ed è forse integrabile in IAS I n. 193 e IAS I n. 255), è da interpretarsi non come nome proprio, bensì come probabile designazione riferibile all’oggetto e da collegarsi verosimilmente alla radice comune anche al lat. dōnum (v. in particolare IAS I, pp. 156-158 con bibliografia di riferimento).
Graffito vascolare da Grotta Vanella (Segesta)
Fonte:
IAS I n. 323.a e 323.b
Frammento di coppetta a basso piede, sec. V a.C., da Grotta Vanella (Segesta), IAS I n. 323.a e 323.b, p. 88.
Il frammento reca due graffiti apposti in due punti della sua superficie, sull’interno del piede (a) e sul fondo interno della coppetta (b), in direzione destrorsa e scriptio continua:
323.a
1. ]φιβνυνν[
2. ]ν̣υhανε̣[
323.b
1. ]σαριχυ̣[
2. ]πειhιει[
3. ]κιμυτ[
4. σαρι[
Graffito vascolare da Montelepre, necropoli di Monte d'Oro (Palermo)
Fonte: C. Greco, "Monte d'Oro e la necropoli in località 'Manico di Quarara'", in AA.VV., "Di terra in terra. Nuove scoperte archeologiche nella provincia di Palermo", Palermo 1991, fig. 6 p. 201.
L’iscrizione, destrorsa e in scriptio continua, è graffita su un’unica linea sulla superficie interna del piede di una kylix attica a vernice nera, sec. V a.C.
Proviene dalla necropoli in località 'Manico di Quarara', alle pendici di Monte d'Oro di Montelepre (v. IAS I n. 319, p. 86, a cui si aggiunga Greco 1991, fig. 6 p. 201) ed appare completa:
αταιτυκαιεμι
Probabile è la segmentazione dell’epigrafe in αταιτυκαι εμι, con εμι “(io) sono” e αταιτυκαι sequenza onomastica con terminazione epicorica in -αι, la più diffusa nel corpus dei graffiti encorici. Se quest'ultima terminazione marchi una formula onomastica monomembre (αταιτυκα) o bimembre (ατα τυκα) riferibile a un solo dedicante l’offerta, o se addirittura marchi due formule monomembri riferibili a due dedicanti, ατα e τυκα, resta sub iudice, ma per ατα è tutt’altro che marginale il rapporto istituito con Ατος, nome personale attestato a Selinunte (v. IAS I , pp. 161, 169).
Graffito vascolare da Monte Castellazzo di Poggioreale (Trapani)
Fonte: A.M.G. Calascibetta, "Un graffito elimo da Monte Castellazzo di Poggioreale", "ASNSP" s. III, XX, 1990, pp. 19-22.
Frammento di orlo di anfora commerciale di fabbricazione greca, prima metà sec. V a.C., da Monte Castellazzo di Poggioreale, v. Falsone 1988-1989, in particolare p. 311; Calascibetta 1990; ora Appendice, pp. 29-30 n. *435.
I segni alfabetici sono stati graffiti con andamento destrorso sulla parte superiore dell’orlo; (almeno) a destra l’iscrizione è incompleta:
]τιαιεμ[
Per quanto non sia integra, i segni leggibili permettono di ricondurre anche l’iscrizione di Monte Castellazzo di Poggioreale ad uno degli schemi morfosintattici ricorrenti nel corpus vascolare elimo. In ]τιαι si può riconoscere infatti la terminazione epicorica in -αι, probabile marca di un tema onomastico che precede il verbo “(io) sono”, identificabile nella sequenza bilittera εμ[ e da integrarsi come εμ[ι].
Graffito vascolare da Grotta Vanella (Segesta)
Fonte: L. Biondi, "Nuovi frammenti ceramici graffiti da Segesta", in AA.VV., "Atti delle Seconde Giornate Internazionali di Studi sull'Area elima (Gibellina, 22-26 ottobre 1994)", Pisa 1997, pp. 141-142, tav. XVII, 1.
Frammento di parete di kylix a vernice nera, fine sec. VI - metà sec. V a.C., da Grotta Vanella, v. Biondi 1997, pp. 141-142 n. 1, tav. XVII, 1; 1998, pp. 366-367 n. 1, tav. LIVa; ora Appendice, p. 26 n. *431. L’iscrizione è stata graffita sulla parete esterna della kylix, in scriptio continua e con andamento destrorso. Il testo manca della porzione iniziale, ma è completo nella sua parte finale:
]α̣αιεμι
Il graffito, che può essere diviso ]α̣αι εμι, testimonia lo schema formulare -αι, qui molto probabilmente nella variante -α̣αι se è interpretabile come <α> il primo dei segni che precedono il verbo εμι “(io) sono”, e da riferire ad una forma onomastica personale.
Graffito vascolare da Grotta Vanella (Segesta)
Fonte: L. Biondi, "Riflessioni sull'onomastica segestana", in AA.VV., "Terze Giornate Internazionali di Studi sull'Area elima (Gibellina - Erice - Contessa Entellina, 23-26 ottobre 1997)", I, Pisa - Gibellina 2000, pp. 136-141 n. 2, tav. XXVII, 2.
Frammento di vasca di kylix a vernice nera, sec. V a.C., da Grotta Vanella, v. Biondi 2000, pp. 136-141 n. 2, tav. XXVII, 2. L’iscrizione, completa, è stata graffita sulla parete interna della vasca, in scriptio continua e con andamento destrorso:
ατιιαιεμι
Il testo è facilmente segmentabile in ατιιαι ed εμι, rispettivamente nome personale dell’offerente con terminazione encorica in -αι che precede la forma verbale εμι “(io) sono", secondo lo schema formulare maggiormente diffuso nel corpus dei graffiti elimi.
Graffito vascolare da Contrada Mango
Fonte: V. Tusa 1980-1981, p. 851 n. 2, tav. CCXV fig. 2;
Appendice, pp. 8-9 n. *372
Iscrizione graffita sotto il piede di coppa attica v.n., proveniente dall’area del santuario di Contrada Mango a Segesta:
[-(-)]ιρεναπεαι
Graffito vascolare da Entella
Fonte: L. Biondi 1992;
Appendice, p. 30 n. *436
Iscrizione graffita dopo la cottura su frammento di piede di coppa attica v.n., proveniente da Entella:
σαβατ?[
Iscrizione su piramidetta fittile da Segesta
Fonte: L. Agostiniani - M. De Cesare - L. Energren 2014;
Appendice, pp. 35-36 n. *444
Iscrizione incisa “in quella fase del processo di essiccamento che, per i vasi, si definisce ‘a consistenza cuoio’” su peso da telaio, proveniente da Segesta, probabilmente da un saggio degli inizi degli anni Ottanta del Novecento:
σαριτυυ[-]αιαισ[-]τινα
Legenda monetale (Segesta)
Fonte: Hurter 2008, n. 23b p. 62 (Periode I Reihe 2), p. 173 fig. 18, tav 2 n. 23 p. 181.
Didramma segestano, databile agli anni 475/70-455/50 ca. a.C., con legenda in lingua elima sul verso: σεγεσταζιβεμι.
Legenda monetale (Segesta)
Fonte: Hurter 2008, n. 193f pp. 104-105 (Periode IV Reihe 12), p. 52 fig. 8, tav. 17 n. 193 p. 211.
Didramma segestano, databile agli anni 412/10-400 (e oltre) ca. a.C., con legenda bilingue greco-elima: sul recto l'etnico in elimo σεγεσταζιβ (si noti qui il gamma lunato), sul verso l'etnico in greco εγεσταιον.
Legenda monetale (Segesta)
Fonte: Hurter 2008, n. 36a p. 65 (Periode I Reihe 3), p. 177 fig. 20, tav. 3 p. 183 n. 36.
Didramma segestano, databile agli anni 475/70-455/50 ca. a.C., con legenda in lingua elima sul verso: σεγεσταζιβ (Boston, Museum of Fine Arts).