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Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Aramaico

- X sec. a.C. - oggi


Esempi di scrittura



Aramaico antico

Aramaico antico
Fonte: http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/arameo

 

Aramaico antico: Iscrizione di Bar-Hadad (IX sec. a.C.).
 

l. 1) nṣb ̓ ٠ zy ٠ śm br[h]

 

l. 2) dd٠br[ ]

 

l. 3) mlk  ̓rm lmr'h lmlqr  

 

l. 4) t ٠ zy nzr lh wšm ̔ l[ql]

 

l. 5) h

 

“Stele che eresse Bar-Hadad, figlio di Atarsamak [...], re di Aram, al suo Signore Melqart, che a lui dedicò e ascoltò la sua voce”

Iscrizione votiva del re Bar-Hadad, incisa alla base di un rilievo rappresentante Melqart, divinità fenicia il cui santuario principale si trovava a Tiro. L’iscrizione è stata rinvenuta nel sito di Breğ, a nord di Aleppo (Siria) ed è conservata presso il Museo di Aleppo. La scrittura aramaica utilizzata in questo testo riflette ancora fortemente il modello fenicio.



Aramaico d'impero I

Aramaico d'impero I
Fonte: http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/arameo

 

Aramaico d’impero: prima iscrizione di Bar-Rakib (seconda metà VIII sec. a.C.)

 

Ls prima iscrizione di Bar-Rakib è stata rinvenuta nel 1891 nel sito di Zincirli (Turchia) ed è conservata al Museo Archeologico di Istanbul. Il testo è stato scolpito su di un ortostato di pietra che doveva decorare il nuovo palazzo reale fatto costruire da Bar-Rakib, re di Sam ̓al. Nell’iscrizione il re innanzitutto rivendica la propria legittimità a sedere sul trono di Sam ̓al, dove è succeduto a suo padre Panammu in virtù della lealtà dimostrata verso il monarca assiro Tiglatpileser III (ll. 1-15). Alla fine del testo (ll. 15-20) il re celebra l’edificazione del nuovo palazzo.

 La scrittura aramaica monumentale di questo periodo comincia a sviluppare forme che si allontanano progressivamente dal modello fenicio.



Aramaico d'impero II

Aramaico d'impero II
Fonte: http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/arameo

 

Aramaico d’impero: Iscrizione di Nerab (VII sec. a.C.)

 

l. 1) śnzrbn kmr
l. 2) šhr bnrb mt
l. 3) wznh ṣlmh
l. 4) w’rṣth
l. 5) mn ’t
l. 6) thns ṣlm’
l. 7) znh w’rṣt’
l. 8) mn ’šrh
l. 9) šhr wšmš wnkl wnśk ysḥw
l. 10) šmk w’šrk mn ḥyn wmwt lḥh
l. 11) ykṭlwk wyh’bdw zr‘k whn
l. 12) tnṣr ṣlm’ w’rṣt’ z’
l. 13) ’ḥrh ynṣr
l. 14) zy lk

 

“Sinzeribni, sacerdote di Šahar a Nerab, morto. E questa (è) la sua immagine e la sua tomba. Chiunque tu (sia) che trascini via questa immagine e la tomba dal suo posto, possano Šahar e Šamaš e Nikkal e Nusk strappare il tuo nome e il tuo posto dalla vita e di una mala morte farti morire e facciano essi perire il tuo seme. Ma, qualora tu protegga questa immagine e questa tomba, in futuro possa ciò che ti appartiene essere protetto!”

L’iscrizione di Nerab è stata rinvenuta nell’omonima località siriana, a sud-est di Aleppo, nel 1891 ed è ora conservata al Museo del Louvre. Il testo è scolpito su di una stele raffigurante un personaggio in piedi, in atteggiamento di preghiera, secondo gli stilemi dell’arte assira. Si tratta probabilmente del sacerdote Sinzeribni, citato nel testo. Le linee 1-8 dell’iscrizione circondano il capo e le mani della figura scolpita, mentre le linee 9-14 attraversano la parte inferiore della sua veste. La scrittura monumentale aramaica mostra qui di cominciare a risentire degli influssi del corsivo contemporaneo.



Aramaico d'impero III

Aramaico d'impero III
Fonte: J.C.L. Gibson, Textbook of Syrian Semitic Inscriptions, II, Oxford 1975, pl. V.

 

Aramaico d’impero: Ostracon di Assur (metà del VII sec. a.C.)

 

L’ostracon di Assur è composto da sei frammenti ceramici scoperti nel corso di una serie di spedizioni archeologiche tedesche nell’antica capitale assira tra il 1903 e il 1913. Il mosaico di frammenti è stato ricomposto a Berlino, dove è tuttora conservato presso gli Staatliche Museen. Il testo è tracciato in inchiostro scuro sulla sola superficie esterna dei frammenti ceramici. Per quanto frammentario e di difficile interpretazione, esso può essere distinto in due parti. La prima parte (ll. 1-18) consiste in una lettera inviata dal dignitario assiro Bel-etir al suo collega Pir’i-amurri durante gli anni della ribellione del re di Babilonia Shamash-shum-ukin contro suo fratello, il sovrano assiro Assurbanipal (651-648 a.C. circa). La seconda parte (ll. 19-21) è quasi impossibile da ricostruire, ma sembra si tratti di un altro messaggio di Bel-etir, indirizzato ad un altro destinatario.

L’ostracon di Assur è tra le prime testimonianze della scrittura aramaica corsiva. In quest’ultima si notano marcate differenze con la scrittura monumentale coeva, segno che nel VII secolo a.C. lo sviluppo del corsivo avvenne velocemente, soprattutto nelle aree più prossime ai centri del potere. Oltre alle modifiche dei singoli segni, il corsivo dell’ostracon di Assur dà luogo allo sviluppo delle legature tra lettere.



Aramaico d'impero IV

Aramaico d'impero IV
Fonte: H. Donner, W. Roellig, Kanaanaeische und Aramaeische Inschriften, III, Wiesbaden 1969, taf. XXXIV.

 

Aramaico d’impero: iscrizione di Carpentras (IV sec. a.C.)

 

l. 1) brykh tb’ brt tḥpy tmnḥ’ zy ’wsry ’lh’

l.2) mnd‘m b’yš l’ ‘bdt wkrṣy ’yš l’ ’mrt tmh

l. 3) qdm ’wsry brykh hwy mn qdm ’wsry myn qḥy

l. 4) hwy plḥh nm‘ty wbyn ḥsyh[y] [...]

 

“Benedetta Tabi, figlia di Taḥapi, devota del dio Osiride. Nulla di male ha fatto e qui non ha detto calunnie su nessuno. Benedetta sia tu al cospetto di Osiride, dal cospetto di Osiride prendi acqua. Sia tu ancella del Signore delle Due Verità e tra i favoriti [sia]”

L’iscrizione di Carpentras è stata la prima iscrizione aramaica pubblicata in Europa. Essa fu infatti rivenuta nella cittadina francese di Carpentras, dove era giunta in data imprecisata, da M. Rigord, che la pubblicò nel 1704. L’iscrizione è incisa alla base di una stele calcarea su cui sono raffigurate due scene dei rituali di imbalsamazione e sepoltura tipici della cultura dell’Egitto faraonico. Il testo contiene nomi propri e vocaboli di origine egiziana ed è da ascriversi all’ambiente linguistico aramaico egiziano della tarda età persiana. La scrittura rivela l’influenza decisiva dei modelli della scrittura aramaica corsiva sulle forme di quella monumentale.



Aramaico d'impero V

Aramaico d'impero V
Fonte: J.C.L. Gibson, Textbook of Syrian Semitic Inscriptions, II, Oxford 1975, pl. V.

 

Aramaico d’impero: ostracon del sogno (fine del V sec. a.C.)

 

Recto

l. 1) k‘n hlw ḥlm
l. 2) 1 ḥzyt wmn
l. 3) ‘dn’ hw ’nh
l. 4) ḥmm šg’
l. 5) [’]tḥzy ḥz[w]
l. 6) mlwhy l. 7) šlm


Verso

l. 1) k‘n hn ṣbty
l. 2) kl tzbny hmw l. 3) y’klw ynqy’ l. 4) hlw l’ l. 5) š’r
l. 6) qṭyn

 

Recto

“Ora, vedi, un sogno, uno, io vidi e da quel momento ebbi molta febbre. Una visione apparve, le sue parole: buona salute!”

 

Verso

“Ora, se tu vendi tutti i miei oggetti di valore, i bambini mangeranno. Bada, non (ci sia) piccolo resto.”

 

L’ostracon del sogno proviene dall’isola di Elefantina (Egitto) ed è stato acquistato nel 1886. Si trova oggi presso gli Staatliche Museen a Berlino. Il testo è scritto con inchiostro sulle due facce del frammento ceramico. Nonostante le difficoltà interpretative, il contenuto sembra essere costituito da un messaggio che un marito lontano da casa invia alla moglie. L’uomo si è evidentemente rivolto ad un oniromante, che ha interpretato i suoi sogni. La scrittura aramaica usata su questo oggetto costituisce un buon esempio di corsivo di età achemenide.



Aramaico d'impero VI

Aramaico d'impero VI
Fonte: E. Sachau, Aramaeische Papyrus und Ostraka, II, Leipzig 1911, taf. 75.

 

Aramaico d’impero: papiro di Elefantina (fine del V sec. a.C.)

 

Situata sull’alto corso del Nilo, nell’Egitto meridionale, l’isola di Elefantina ha restituito un gran quantitativo di papiri aramaici, riconducibili in gran parte alla colonia militare di mercenari ebrei stanziata sull’isola durante il V sec. a.C. Il papiro che presentiamo è conservato presso l’Università di Strasburgo e contiene una lettera, scritta da un membro della comunità ebraica e indirizzata ad un ignoto funzionario persiano, che lamenta alcuni atti ostili dei sacerdoti del dio egizio Khnum. Il papiro è un eccellente testimone dell’evoluzione della scrittura aramaica corsiva anche in un’area molto lontana dai centri del potere achemenide.



Aramaico medio I

Aramaico medio I
Fonte: http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/nabateo

 

Aramaico medio: iscrizione nabatea di Turkmaniyyah (circa 50 d.C.)

 

L’iscrizione funeraria di Turkmaniyyah prende il suo nome dalla località di Qabr at-Turkmaniyyah, nel sito di Petra. Il testo non contiene indicazioni relative alla data in cui la tomba fu edificata, né nomi riconducibili al proprietario o al committente del monumento. La datazione si basa su considerazioni paleografiche relative alla scrittura nabatea, utilizzata qui in una forma monumentale matura e pienamente sviluppata.



Aramaico medio II

Aramaico medio II
Fonte: Hatra. Città  del Sole. Catalogo della Mostra, Torino 2000, p. 22.

 

Aramaico medio: iscrizioni hatrene (metà del II sec. d.C.)

 

Iscrizione H 106a

 

l. 1) grgn ’bšp’

 

l. 1) Gorgone, Abšpē.

 

Iscrizione H 106b

 

l. 1) [z]bydw wyhbšy

l. 2) [bn’] brnny rdkl

l. 3) br yhbšy rdkl

l. 4) dy lh blm’

l. 5) ’lp hnw

 

l. 1) Zobedu e Yhabšay

l. 2) figli dell’architetto Barnannay

l. 3) figlio dell’architetto Yhabšay,

l. 4) che il dio in sogno

l. 5) istruì.

 

Le due iscrizioni si trovano sulla facciata principale del complesso templare centrale di Hatra (Iraq nord-occidentale). Il primo testo descrive il bassorilievo vicino, che rappresenta un volto di Gorgone, scolpito con intenti apotropaici. Il secondo testo presenta invece i due architetti responsabili dell’edificazione del santuario (Grandi Iwan), dedicato al culto del Sole. Entrambi i testi costituiscono un buon esempio di scrittura hatrena monumentale.



Aramaico medio III

Aramaico medio III
Fonte: http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/arameo

 

Aramaico medio: iscrizione palmirena (Palmira, III sec. d.C.)

 

1) ṣlmt sp my’ btzby nhyrt’ wzdqt[']

2) mlkt’ sp ṭmyw’ zbd’ rb ḥyl’

3) rb’ wzby rb yl’ dy tdmwr qr ṭs ṭw'

4) 'qym lmrthwn byr 'b dy šnt 5 x 100 + 80 + 2

 

1) Statua di Septimia Batzabbay (Zenobia), l'illustre e giusta

2) regina. I Septimii: Zabda, comandante in capo

3) e Zabbay, comandante di Palmira, i più eccellenti,

4) elevarono per la loro signora. Nel mese di Ab dell'anno 582.

 

Questa dedica palmirena, accompagnata da un parallelo in greco, si trova ancora nel Grande Colonnato di Palmira (Siria). Secondo l'indicazione del testo, essa è datata al 271 d.C. (anno 582 dell'era seleucide). In questa manifestazione, la scrittura palmirena tipica dei monumenti ufficiali ha raggiunto ormai una piena maturità.



Aramaico medio IV

Aramaico medio IV
Fonte: http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/elimaico

 

Aramaico medio: legenda monetale del re dell'Elimaide Kamnaskire Orode (Elimaide, tardo I sec. d.C.)

 

kbnškyr wrwd mlk’ br wrwd mlk’

"Il re Kamnaskire Orode, figlio del re Orode"

 

Nel regno dell'Elimaide (Khuzistan, Iran, II sec. a.C. - III sec. d.C.) venne adottata una forma di scrittura aramaica per le legende monetali a partire dal I sec. d.C. Questa scrittura appartiene al gruppo sud-mesopotamico delle scritture aramaiche orientali e venne utilizzata anche per iscrizioni monumentali su rilievi rupestri.



Aramaico medio V

Aramaico medio V
Fonte: M. Moriggi, ‘Varia Epigraphica Hatrena’, Parthica 12 (2010), p. 74 (fig. 5).

 

Aramaico medio: graffiti hatreni (I metà del III sec. d.C.)
 
Iscrizione H 1060
 
 l. 1) lbyš (ʾhl d...) lmzʾ
 l. 2) (hdy...) (lb...)
 
 l. 1) Vestito, della stirpe di (?) (...) per i capelli (?)
 l. 2) (...)
 
Iscrizione H 1059

 

 l. 1) yhblhʾ lṭbʾ
 l. 1) yhblhʾ in bene!
 
 Accanto alla scrittura hatrena utilizzata sui monumenti e in generale in contesti ufficiali, iscrizioni graffite e dipinte sono state rinvenute in contesti domestici, come quello da cui provengono i due testi presentati. Entrambi sono stati incisi sugli intonaci dell’Edificio A, un edificio residenziale privato della città, scavato dalla Missione Archeologica Italiana a Hatra (Torino). In questi documenti la scrittura aramaica hatrena presenta forme non attestate nella tipologia “monumentale”. Inoltre si possono qui notare alcune legature tra grafemi, di regola non previste nelle scritture aramaiche della Mesopotamia settentrionale dell’epoca.



Aramaico medio VI

Aramaico medio VI
Fonte: C. Clermont-Ganneau, ‘Odeinat et Vaballat: rois de Palmyre, et leur titre romain de corrector’, Revue Biblique 29 (1920), pp. 392-393

 

Sezione latina e greca in alto e sezione aramaica palmirena in basso

 

Testo latino
DN / AVR VAL DIOCLE / V [...] CO(L) PAL / XIII
D(omino) N(ostro) / Aur(elius) Val(erius) Diocle(tianus) / V [...] Co(lonia) Pal(myra) / XIII

Testo greco
l. 1) [...]
l. 2) [...κ]α[ὶ ὑπὲρ σω-]
l. 3) τηρίας Σεπτιμίας Ζηνο-
l. 4) βίας τῆς λαμπροτάτης
l. 5) βασιλίσσης μητρὸς τοῦ
l. 6) βασιλέως, [...] υ[...]

l. 1) [...]
l. 2) e per la salvez-
l. 3) -za di Settimia Zeno-
l. 4) -bia, l’illustre
l. 5) regina, madre del
l. 6) re [...]

Testo aramaico palmireno
l. 1) ʿl ḥ[ywhy] wz[kwth dy] spṭymyws
l. 2) whblt ʾtndr[ws nhy]rʾ mlk mlkʾ
l. 3) wʾpnrtṭʾ dy mdnḥʾ klh br
l. 4) spṭ[ymy]ws [ʾdynt mlk] mlkʾ wʿl
l. 5) ḥyh dy spṭymyʾ btzby nhyrtʾ
l. 6) mlktʾ ʾmh dy mlk mlkʾ
l. 7) bt ʾnṭywkws m 10+4

l. 1) Per la vita e la vittoria dell’illustre Settimio
l. 2) Whblt Atenodoro, re dei re
l. 3) e Corrector Totius Orientis, figlio di
l. 4) Settimio Odenato, re dei re, e per
l. 5) la vita dell’illustre Settimia Btzby,
l. 6) la regina, madre del re dei re,
l. 7) figlia di Antioco. Miglio 14

L’iscrizione, rinvenuta a ovest di Palmira, illustra la compresenza di scrittura aramaica palmirena e scritture greca e latina sul medesimo monumento. Il testo greco e il testo aramaico risalgono al periodo in cui Palmira, resasi indipendente da Roma, fu retta da Settimio Odenato e da Zenobia, i quali rivendicarono per loro stessi e per i loro successori la dignità di re dell’Oriente. La datazione del testo si colloca nell’intervallo 268-270 d.C. Il testo latino è stato aggiunto in età successiva, sebbene già in origine il supporto su cui l’iscrizione è scolpita doveva essere stato utilizzato come miliario.




Aramaico tardo I

Aramaico tardo I
Fonte: http://www.schoyencollection.com/aram-heb-syr2.html

 

Aramaico tardo: coppa magica con testo mandaico (V-VI sec. d.C.)

 

Il testo di questa coppa, alla stregua di molti altri, contiene un esorcismo protettivo, scritto al fine di allontanare gli esseri maligni dalla casa di Nanai e di Ihana, i committenti dell’operazione magica. Le coppe magiche mesopotamiche conservano le più antiche attestazioni della lingua e della scrittura dei Mandei, una setta gnostica sopravvissuta fino ai nostri giorni nella Mesopotamia meridionale. La scrittura aramaica mandaica potrebbe essere nata dai repertori di scritture aramaiche sviluppati nelle cancellerie dei regni di Elimaide (II sec. d.C.) e Caracene (III sec. d.C.). L’alfabeto consonantico mandaico è caratterizzato da segni corsivi e ha sviluppato un sistema organico di legature.



Aramaico tardo II

Aramaico tardo II
Fonte: http://www.schoyencollection.com/aram-heb-syr2.html

 

Aramaico tardo: coppa magica con testo siriaco in scrittura proto-manichea (V-VI sec. d.C.)

 

Le coppe magiche mesopotamiche sono una fonte di informazioni importante per gli studi sulle varietà aramaiche tarde. In effetti le coppe con testo siriaco testimoniano una varietà mesopotamica di questa lingua, non attestata nella documentazione letteraria coeva e posteriore. Due sono le scritture utilizzate per la registrazione degli esorcismi siriaci sulle coppe: la scrittura estrangela e la scrittura usualmente detta “pre-” o “proto-manichea”. Quest’ultima, nelle forme delle lettere e nel ductus, prefigura la scrittura “manichea” dei testi manichei del IX-X secolo d.C. rinvenuti in Asia Centrale (si veda la sezione “La scrittura aramaica e le lingue dell’Iran e dell’Asia Centrale”).



Aramaico tardo III

Aramaico tardo III
Fonte: https://www.sas.upenn.edu/~jtreat/rs/002/Judaism/talmud.html

 

La scrittura aramaica quadrata, usata ancora oggi per la notazione dell’ebraico moderno, viene utilizzata in questa pagina talmudica per riprodurre sia il testo della Mishnah (in ebraico, evidenziato in rosa nella colonna centrale), sia il testo della Ghemara (in aramaico, evidenziato in arancione immediatamente al di sotto del precedente).



Scrittura aramaica e lingue iraniche

Scrittura aramaica e lingue iraniche
Fonte: E. Morano, 'L'uso della scrittura tra i popoli iranici: dal cuneiforme all'adattamento delle scritture semitiche' in La scrittura nel Vicino Oriente antico. Atti del Convegno Internazionale. Milano, 26 Gennaio 2008, Milano 2009, p. 126 (fig. 3).

 

Scrittura aramaica e lingue iraniche: ostracon da Nisa Partica (I sec. a.C.)

 

l. 1) ’ršk MLK’ BRY npt

l. 2) ’ršk Q’YLw

l. 3) NDBT ZNH Š‘RN’ 2 x LP

 

l. 1) Il re Arsace, figlio del nipote

l. 2) di Arsace. Registrata

l. 3) questa offerta di 2000 epha di orzo.

 

Sebbene l’adozione della scrittura aramaica per la registrazione di testi in persiano debba risalire al periodo achemenide (VI-IV sec. a.C.), solo col primo periodo partico (II e I sec. a.C.) si hanno esempi di una lingua iranica (il partico) scritti in una grafia derivata da quella dell’aramaico imperiale. Moltissimi testi economici partici scritti in grafia aramaica sono stati trovati nel sito dell’antica capitale partica Nisa (Turkmenistan). Nell’ostracon che presentiamo si notino gli eterogrammi aramaici trascritti in lettere maiuscole.