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La lingua gallica è attestata da centinaia di iscrizioni in tre diversi sistemi grafici:
- l'alfabeto etrusco, da cui è derivata l’epigrafia gallo-etrusca, la più antica. Lo si trova nell’Italia del Nord, nell’area transpadana. Queste iscrizioni non devono essere confuse con le iscrizioni lepontiche ;
- l’alfabeto greco, da cui è derivata l’epigrafia gallo-greca. Lo si trova principalmente in Gallia meridionale in Provenza e risalendo la valle del Rodano ma anche occasionalmente nel centro della Gallia;
- l'alfabeto latino, da cui è derivata l’epigrafia gallo-latina a partire dal volgere dell’era. Lo si trova dunque in tutta la Gallia fino alla scomparsa della lingua gallica in favore della lingua latina.
Per ciascuna di queste scritture, la lingua resta la lingua gallica, lingua celtica continentale, senza dubbio con varianti dialettali che sono, al momento attuale, difficili da determinare a causa della natura frammentaria di questa documentazione epigrafica.
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Gallo-etrusco
Cronologia : IV-II sec. a.C.
Esistono una mezza dozzina di iscrizioni della Gallia Cisalpina. Le iscrizioni gallo-etrusche si concentrano intorno alla città di Lugano (da cui l’altra denominazione nota come "alfabeto di Lugano") nella regione dei laghi del Nord Italia.
Distinte dalla epigrafia leponzia, le iscrizioni gallo-etrusche sono in lingua gallica scritte in un alfabeto che non distingue le sorde dalle sonore.
Le nasali davanti ad occlusive sono sovente omesse. Esistono due tipi di sibilanti.
Nel corpus gallo-etrusco, due delle tre iscrizioni su pietra sono bilingui (Todi e Vercelli). Si tratta di un bilinguismo gallo-latino e et devono essere datate almeno alla seconda metà del III sec. a.C.
Gallo-greco
Cronologia: fine III-I sec. a.C.
Le iscrizioni gallo-greche sono concentrate nella regione di Marsiglia (ma alcune non sono state trovate nella stessa Marsiglia) e sono concentrate nella zona del delta del Rodano.
Le più antiche si trovano in Gallia Narbonense. La stele d'Atila, del secondo quarto del II sec. a.C. che accompagna una sepoltura a incinerazione a Marduel (Sernhac, Gard) costituisce secondo Michel Py la più antica iscrizione lapidaria gallo-greca conosciuta in Gallia.
Esse sono principalmente iscrizioni su ceramica (più di 200 frammenti), ma anche delle stele funerarie (circa 70 esemplari noti) e una decina su materiali diversi.
Le più recenti si trovano nella parte centro-orientale e appaiono più tardi : si datano a partire dal I sec. a.C.
Gallo-latino
Cronologia: I sec. a.C. - III sec. d.C. ?
L'alfabeto gallo-latino è un adattamento dell'alfabeto latino alla lingua gallica che viene utilizzato soprattutto subito dopo la conquista della Gallia da parte di Cesare. Lo si ritrova principalmente nel nord e nel centro della Gallia.
Alcune lettere, come il tau gallicum (θ oppure Ð), sono state mutuate dal gallo-greco, attestato nella valle del Rodano.
Si trova qualche raro esempio di iscrizione gallo-latina su pietra, su oggetti straordinari come il Calendario di Coligny, ma la maggior parte del corpus si trova su instrumentum. Si tratta di oggetti di uso quotidiano (stoviglie, bilance, fusaiole, vasi, cucchiai etc.) con testi molto modesti, frammentari e spesso poco accurati. Vi si può vedere una pratica grafica “popolare” e di livello modesto. (P.-Y. Lambert).