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Non è chiara l'origine della scrittura demotica (dal greco demotikos, 'popolare'), se sia una semplice evoluzione grafica dallo ieratico anormale, attestato a Tebe a partire dalla tarda XX dinastia e fino alla XXVI, ovvero se tragga origini separate nel Delta, da cui la documentazione è però più scarsa; gli studiosi ritengono oggi più probabile che il demotico derivi dalla tradizione scribale dello ieratico del Delta. In ogni caso, il nuovo potere politico saita della XXVI dinastia, che riesce a riprendere il controllo su tutto l'Egitto, permette - con il prestigio della corona - l'uniformazione grafica e l'imposizione del demotico sullo ieratico anormale anche in Alto Egitto. La prima attestazione di demotico risale al regno di Psammetico I (664-610 a. C.) e proviene dal Serapeum di Menfi. Sotto il regno di Amasi (570-526 a. C.) il demotico divenne la scrittura ufficiale dell'amministrazione, soppiantando definitivamente lo ieratico anormale.
Si suole distinguere la lunga esistenza del demotico in tre fasi grafiche: il demotico arcaico (suddiviso a sua volta in saitico, persiano e post-persiano: XXVI-XXX dinastia); il demotico tolemaico (suddiviso in grafia arcaica e grafia tarda); il demotico romano (anche qui diviso in due sottofasi, la seconda delle quali inizia nel II sec. d. C.).
L'ultimo ostrakon in scrittura demotica datato risale al 232/233 d. C., l'ultimo papiro al principato di Filippo l'Arabo (244-249) e l'ultimo graffito (nella fase finale il demotico è attestato solo in testi graffiti) è datato 11 dicembre 453 d.C. (regno di Marciano, 450-457)
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