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Pitture teologiche e testi in geroglifico corsivo, XVIII dinastia, regno di Amenhotep II; riva ovest tebana, Valle dei Re, KV 35
La scrittura geroglifica realizzata a pennellino su papiro, pelle, legno o ostrakon prende il nome di geroglifico corsivo perché lo strumento impediva la precisione di dettagli che invece era consentita allo scalpello dello scultore sugli oggetti monumentali o al pennello del pittore sulle pareti levigate delle tombe e dei templi. Il geroglifico corsivo era utilizzato soprattutto nei testi religiosi, in particolare nel Libro dei Morti.
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