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La lineare A è una scrittura non decifrata, attestata a Creta, nelle isole del Mare Egeo e, sporadicamente, sul continente Greco e sulla costa occidentale dell’Asia Minore fra il XVIII e il XIV sec. a.C. Durante il periodo dei cosiddetti “Primi palazzi” cretesi (XIX-XVIII sec.) è attestata quasi esclusivamente a Festo (ma tracce sono state rinvenute anche a Cnosso). Durante il periodo dei “Secondi palazzi” (XVII-XV sec.) è presente in tutta l’isola e in varie regioni del mondo egeo. Dopo la creazione della lineare B, la lineare A cessa di essere utilizzata come scrittura contabile. L'ultima testimonianza risale a ca. il 1350 a.C. (iscrizione dipinta su una figurina in terracotta da Poros Herakleiou).
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Origini della scrittura
La lineare A non ha antecedenti al di fuori di Creta. È probabile, dunque, che sia una creazione locale, in parte ispirata ai principi generali di funzionamento dei sistemi grafici vicino-orientali.
Tipologia delle iscrizioni
In totale, si possiedono poco più di 1500 iscrizioni in lineare A. Circa il 90% sono incise su documenti d’archivio in argilla (tavolette, barre a sezione triangolare, rondelle e cretule sigillate di vario tipo). Le rimanenti sono incise su vasi di pietra o d’argilla, su spille ed anelli d’oro e d’argento, su oggetti in pietra, metallo, terracotta ed avorio o su supporti architettonici in pietra o in stucco. In qualche caso le iscrizioni sui vasi d’argilla sono dipinte. I sigilli con iscrizioni in lineare A, infine, a differenza di quanto accade per il “geroglifico” cretese, sono rarissimi.
I documenti d’archivio registrano transazioni di natura economica (entrate e uscite di derrate dai magazzini). Le iscrizioni sui vasi di pietra (le cosiddette “tavole da libazione”) provengono per lo più da santuari e sono caratterizzate da una forte ripetitività formulare. Erano quindi di argomento religioso. Lo stesso vale probabilmente anche per le iscrizioni apposte su vasi d’argilla, figurine in terracotta e oggetti in avorio e in metallo provenienti da contesti di tipo cultuale o funerario. È anche possibile che alcune di queste fossero iscrizioni di tipo “privato”. Le iscrizioni su vasi d’argilla destinati all’immagazzinamento delle derrate, infine, avevano probabilmente una funzione di tipo economico, così come risulta dal fatto che in esse sono occasionalmente attestati anche logogrammi e cifre.
Area di diffusione delle iscrizioni
Le iscrizioni in lineare A sono attestate in moltissime località cretesi [mappa cliccabile], in varie isole del Mare Egeo (Citera, Kea, Melos, Thera e Samotracia), in un paio di località della Grecia continentale (Haghios Stephanos in Laconia e, forse, Tirinto in Argolide) e a Mileto in Asia Minore.
Documenti d’archivio sono stati rinvenuti a Creta (nei siti di Archanes, Chania, Cnosso, Festo, Gournia, Haghia Triada, Mallia, Palecastro, Papoura, Petras, Pyrgos, Tilisso e Zakros) e nelle isole (nei siti di Haghia Irini a Kea, di Phylakopi a Melos, di Akrotiri a Thera e di Mikro Vouni a Samotracia). Le iscrizioni vascolari su pietra sono state trovate per lo più nei santuari (Monte Iuktas, Petsophas, Psychro, Symi Viannou, Vrysinas) e in misura minore in contesti di tipo urbano (Apodoulou, Cnosso, Nerokourou, Palecastro, Prassa). L’unico esemplare di provenienza non cretese è stato rinvenuto nel sito di Kastri a Citera. Quanto alle iscrizioni vascolari su argilla, esse provengono sia da Creta, sia dalle isole del Mare Egeo (Kea, Melos e Thera) sia infine dall’Asia Minore (Mileto). Le iscrizioni su oggetti in metallo, infine, sono tutte di provenienza cretese.
Possibili iscrizioni in lineare A al di fuori dell'area egea
Iscrizioni in lineare A sono segnalate per i siti di Tel Haror e Tel Lachish in Palestina e per quello di Drama in Bulgaria. L’iscrizione di Tel Haror è incisa su un frammento di vaso d’argilla ed è databile al XVII-XVI sec. a.C; quella di Tel Lachish è incisa su un frammento di vaso in pietra ed è attribuita al XII sec. a.C.; quella di Drama, infine, è incisa su una specie di “spoletta” d’argilla e non è databile con precisione. In tutti e tre i casi sussistono dubbi circa l’identificazione della scrittura. Le anomalie paleografiche, unite a quelle geografiche e cronologiche, suggeriscono di trattare queste iscrizioni con la massima cautela.
Iscrizioni in lineare A su papiro o pergamena ?
La forma curvilinea di molti segni della lineare A ha suggerito l’idea che questa scrittura fosse più adatta ad essere tracciata al pennello su fogli di papiro o di pergamena che ad essere incisa su argilla. Un possibile indizio circa l’esistenza di documenti in lineare A su supporti deperibili è fornito dalle impronte presenti sulle cretule dette “flat-based nodules”. Tali cretule, infatti, rinvenute in grandi quantità soprattutto nei siti cretesi dell’epoca dei “Secondi palazzi”, recano sulla faccia superiore le impronte di uno o più sigilli e su quella inferiore le impronte inequivocabili di plichi di pergamena.
Una scoperta recente
Nel 2016 in un edificio di culto situato a breve distanza dal palazzo di Cnosso sono venute alla luce due iscrizioni, entrambe incise su avorio: un anello del diametro di circa 14 cm e una barra a sezione quadrangolare di circa 13 cm. Le due iscrizioni sono ancora inedite. Da quanto è stato reso noto in forma preliminare, le sequenze di segni e i logogrammi dell’anello sono incisi all’interno di riquadri in modo simile al Disco di Festo. I caratteri, inoltre, hanno un aspetto calligrafico e ricordano quelli delle tavole da libazione. Rispetto a questi ultimi, tuttavia, hanno uno stile più naturalistico, simile a quello dei sigilli in “geroglifico” cretese. Le due nuove iscrizioni sono destinate ad avere ripercussioni importanti sullo studio della paleografia delle scritture cretesi dell’età del bronzo.
Tipo di scrittura
La lineare A, come le altre scritture cretesi dell’età del bronzo (“geroglifico” cretese e lineare B) è una scrittura logo-sillabica, formata cioè da logogrammi e da sillabogrammi. I primi sono segni corrispondenti a parole; i secondi sono segni corrispondenti a sillabe. Alcuni sillabogrammi ricorrono isolati nei documenti d’archivio. Ad essi si dà convenzionalmente il nome di “transaction signs” poiché si pensa che indicassero la natura o le circostanze delle transazioni registrate. Il sillabario della lineare A, allo stato attuale delle conoscenze, si compone di 97 segni (alcuni dei quali utilizzati anche come logogrammi). Per ragioni statistiche è probabile che ogni sillabogramma corrispondesse a una sillaba aperta, formata cioè da una vocale o da una sequenza di consonante + vocale. I logogrammi finora individuati sono circa una cinquantina e rappresentano uomini, animali, oggetti e derrate. A questi segni si aggiungono 4 simboli per le cifre (1, 10, 100 e 1000) e 17 per le frazioni (di valore incerto). Spesso, sillabogrammi, logogrammi e simboli per le frazioni si combinano fra loro dando luogo alle cosiddette “legature”, di cui si conoscono finora più di 150 esempi. Le iscrizioni in lineare A sono generalmente destrorse (sempre nei documenti d’archivio), ma non mancano casi di iscrizioni sinistrorse e bustrofediche. Poiché la lineare A non è decifrata, i testi non sono traslitterati ma trasnumerati. Ad ogni segno, cioè, corrisponde un numero d'ordine convenzionale (vedi “Elenco dei simboli”).
Possibilità di lettura
Poiché la lineare A e la lineare B hanno più di 60 sillabogrammi omomorfi, questi sono spesso traslitterati con i valori fonetici della lineare B. Tali traslitterazioni, tuttavia, hanno un valore per lo più convenzionale, dal momento che nella maggior parte dei casi è impossibile dire se i sillabogrammi omomorfi fossero anche omofoni. Fanno eccezione i sillabogrammi che appartengono a gruppi di segni in comune tra lineare A e lineare B. In questi casi, infatti, è molto probabile che i sillabogrammi oltre che omomorfi fossero anche omofoni. Con questo metodo si possono “leggere” circa una decina di sillabogrammi della lineare A.
Rapporti con il "geroglifico" cretese
I documenti in “geroglifico” cretese sono attestati fra il XVIII e il XVII sec. a.C. Il “geroglifico” cretese e la lineare A sono dunque due scritture in parte contemporanee. Il fatto che solo il 20% circa dei sillabogrammi delle due scritture siano omomorfi tende a escludere un processo di filiazione. La somiglianza dei logogrammi e dei segni per le cifre e le frazioni, viceversa, testimonia un’influsso reciproco in ambito contabile. Non è chiaro perché per un certo periodo di tempo a Creta siano state utilizzate due scritture distinte per scopi simili. Ancora meno chiaro è perché in un paio di casi (a Mallia e forse a Cnosso) testi redatti nelle due scritture siano stati trovati nello stesso archivio.
Rapporti con la lineare B
La lineare B, attestata a Creta e sul Continente greco fra il XIV e il XIII sec. a.C., ha più del 70% di sillabogrammi in comune con la lineare A. Non vi è alcun dubbio, dunque, che la lineare B sia nata dalla lineare A.
Rapporti con i sillabari ciprioti
I sillabari ciprioti del II millennio a.C. (cd. “ciprominoico”) e del I millennio a.C. (cd. “sillabario cipriota classico”) mostrano innegabili punti di contatto con la lineare A. Anche in questo caso è molto probabile, come per la lineare B, una derivazione dalla lineare A.