Mnamon

Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Sudarabico antico

- XI/X a.C. - VI d.C.


Risorse on line



Documenti online

  1. Arabian Archaeology and Epigraphy (AAE)
    Collegandosi dal server delle principali istituzioni di ricerca e universitarie oppure con un account personale, è possibile scaricare gli estratti della rivista Arabian Archaeology and Epigraphy, dedicata agli studi sull’Arabia preislamica.
  2. Comptes rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres (CRAIBL)
    Dal sito Persee.fr è possibile scaricare gli estratti della rivista Comptes rendus des séances de l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, dove sono stati pubblicati molti contributi relativi alla storia, lingua e cultura dell’Arabia meridionale preislamica.
  3. JSTOR
    Collegandosi dal server delle principali istituzioni di ricerca e universitarie oppure con un account personale, su JSTOR si possono scaricare i pdf estratti da varie riviste scientifiche, dove sono stati pubblicati articoli sull’Arabia meridionale preislamica: Archiv für Orientforschung (AfO), Bulletin of the American Schools of Oriental Research (BASOR), Bulletin of the School of Oriental and African Studies (BSOAS), Die Welt des Orients, Journal of the Royal Asiatic Society (JRAS).
  4. Mediafire
    Questa pagina di Mediafire contiene varie monografie e articoli relativi all’epigrafia sudarabica in formato pdf. La pagina è a cura di Salah al-Husaini, archeologo dell’Organizzazione Generale delle Antichità e dei Musei dello Yemen (GOAM).
  5. Proceedings of the Seminar for Arabian Studies (PSAS)
    Collegandosi dal server delle principali istituzioni di ricerca e universitarie oppure con un account personale, da questa pagina di JSTOR si possono scaricare gli estratti dei Proceedings of the Seminar for Arabian Studies (PSAS), la conferenza annuale sull’Arabia preislamica.
  6. Raydān 8 (2013)
    Pagina del sito ufficiale del CEFREPA da cui è possibile scaricare tutti i contributi apparsi nell’ultimo numero di Raydān, la rivista di studi sullo Yemen antico pubblicata dal centro francese.
  7. Syria
    Dal sito Persee.fr è possibile scaricare gli estratti della rivista Syria, rivista di archeologia, arte e storia del Vicino Oriente, dove negli anni 60 del secolo scorso sono stati pubblicati numerosi articoli da parte di Jacqueline Pirenne. Negli anni 90 sono stati pubblicati su Syria i rapporti di scavo della Missione francese a Shabwa capitale del regno di Ḥaḍramawt.

Istituzioni, centri di studio e progetti

  1. Ancient Arabia: Languages and Cultures (Khalili Research Center, Università di Oxford)
    L’obiettivo principale del progetto Ancient Arabia: Languages and Cultures (AALC) è quello di rendere accessibile, attraverso un unico portale, una serie di risorse per lo studio delle lingue e delle culture dell’Arabia antica e degli Arabi prima della nascita dell’Islam. AALC intende, in questo modo, portare avanti gli studi pioneristici sull’Arabia condotti nel secolo scorso dal prof. Alfred Beeston presso l’Università di Oxford. Il direttore scientifico del progetto, che si è chiuso nel 2011, è Michael Macdonald, esperto in lingue e culture dell’Arabia preislamica.
  2. International Association for the Study of Arabia
    International Association for the Study of Arabia, IASA (prima BFSA) è un’organizzazione culturale creata nel 2010 dalla fusione del Seminar for Arabian Studies e della Society for Arabian Studies. Essa promuove la ricerca relativa alla penisola araba nei campi della storia, archeologia, epigrafia, arte, lingua e letteratura, etnografia, geografia, etnografia, geologia. La fondazione sostiene progetti di ricerca, produce e finanzia pubblicazioni e organizza lezioni e conferenze, in particolare lo storico seminario annuale, tenutosi per la prima volta nel 1969; dal 2002 il Seminar for Arabian Studies è ospitato dal British Museum di Londra.
  3. Centre Français de Recherche de la Péninsule Arabique (CEFREPA)
    Il Centro francese di archeologia e scienze sociali (CEFAS), ribattezzato Centro di ricerca francese per la penisola arabica (CEFREPA) all'inizio del 2021, è un centro di ricerca a vocazione regionale, che mira a sostenere la ricerca svolta sull'intera penisola arabica. L'istituto ha sede in Kuwait (precedentemente a Sanaa) e organizza conferenze e seminari e sostiene la ricerca e l’edizione di pubblicazioni in lingua francese e araba, come i periodici Raydān e Chroniques yéménites.
  4. Edizione dei testi in minuscolo conservati presso la Bayerische Staatsbibliothek (Università di Jena)
    Il progetto, finanziato dal 2002 al 2009 dalla Deutschen Forschungsgemeinschaft (DFG) e condotto presso il Dipartimento di Filologia Semitica e di Studi Islamici dell’Università di Jena sotto la direzione del Prof. Norbert Nebes, aveva l’obiettivo di studiare la collezione di 380 testi in minuscolo, iscritti su bastoncini di legno, conservata presso la Biblioteca di Stato di Monaco di Baviera. Il lavoro ha portato alla pubblicazione da parte di Peter Stein (2010) di un primo volume, che raccoglie i testi datati al periodo medio e tardo sabeo (tra il III sec. a. C. e il VI sec. d. C.). E’ in corso di stampa, inoltre, un secondo volume, che conterrà le iscrizioni più antiche, sia in sabeo che in mineo. Alcuni esemplari sono datati tra il X e il IX sec. a. C. e sono quindi più antichi delle prime iscrizioni monumentali.
  5. Deutsches Archäologisches Institut - Sana
    Il Dipartimento Orientale del Deutsches Archäologisches Institut (DAI) possiede una sezione a Sana, fondata nel 1978 e diretta da Iris Gerlach, archeologa specializzata nell’Arabia meridionale. La ricerca si concentra sull’archeologia, la filologia e la storia dell’arte dell’Arabia del sud fino al periodo islamico. Il centro promuove la pubblicazione di periodici quali Archäologische Berichte aus dem Yemen (ABADY), Zeitschrift für Orient-Archäologie e Hefte zur Kulturgeschichte des Jemen (HKJ). Attualmente, la sezione di Sana è chiusa a causa della guerra nello Yemen, e l’istituto dirige uno scavo archeologico nel sito sudarabico di Yeha, in Etiopia.

Centri di studio e di ricerca

  1. Institut du Proche-Orient Ancien e Bibliothèque d’études ouest-sémitiques (Collège de France – Parigi)
    L’Istituto del Vicino Oriente (IPOA) raggruppa tre biblioteche e centri di ricerca, tra cui la biblioteca di studi del semitico nord-occidentale. La biblioteca conserva un importante fondo specializzato in studi semitici e quindi anche sull’epigrafia sudarabica. L’istituto cura l’edizione delle riviste specializzate Cahiers de l’Institut du Proche-Orient Ancien du Collège de France e Semitica.
  2. Institute of Oriental Manuscripts (Accademia Russa delle Scienze - San Pietroburgo)
    Sito ufficiale dell’Istituto di Manoscritti Orientali dell’Accademia Russa delle Scienze. Il centro ha ospitato varie edizioni della conferenza di studi sudarabici Rencontres Sabéennes, l'ultima delle quali nel 2014. Serguej Frantsouzoff, studioso ed epigrafista della Missione Archeologica Russa a Raybūn, è professore presso l’istituto. Dalla pagina personale dello studioso si possono scaricare molte delle sue pubblicazioni in formato pdf.
  3. Laboratorio Orient & Méditerranée – Mondes Sémitiques (CNRS - Parigi)
    Sito ufficiale del Laboratorio Orient & Méditerranée – Mondes Sémitiques, centro di studi sulle culture del Vicino Oriente. Numerosi epigrafisti, storici ed archeologi specializzati sull’Arabia meridionale sono affiliati all’Istituto: Iwona Gajda, Alessia Prioletta, Christian J. Robin, Jérémie Schiettecatte. Dalle loro pagine personali, nella sezione “Membres” è possibile scaricare numerose pubblicazioni in formato pdf. Il laboratorio cura l'edizione della rivista Semitica et Classica.

Musei e collezioni

  1. Archaeology Museums - Istanbul
    La sezione “Ancient Orient Museum” del Museo Archeologico conserva un importante numero di antichità sudarabiche, portate ad Istanbul durante il periodo dell’occupazione ottomana nello Yemen settentrionale, all’incirca dal 1830 all’inizio del 1900.
  2. British Museum - Londra
    La sezione “Department of Middle East” del British Museum ospita una delle più ricche collezioni di oggetti sudarabici al di fuori dello Yemen. Sviluppatasi dopo il 1862 grazie a doni o acquisti di amministratori politici britannici e ufficiali militari basati ad Aden, la collezione comprende oltre 800 oggetti: iscrizioni su lastre di pietra o metallo, sculture, steli funerarie, altari, incensieri, monete di argento e bronzo, gioielli in oro, sigilli, e ceramica. La collezione è visitabile online cercando “Yemen” o “Ancient South Arabian” nella pagina “Search collection online”.
  3. Kunsthistorisches Museum - Vienna
    L’importante collezione del Kunsthistoriches Museum comprende alcuni dei documenti sudarabici noti da più lungo tempo, visti dall’austriaco Glaser alla fine del 1800 e poi acquisiti dal museo. Ancora più importante, forse, in quanto ancora da catalogare e pubblicare in maniera completa, è lo straordinario materiale raccolto da questo viaggiatore, in particolare i calchi delle iscrizioni e i suoi appunti di viaggio pieni di facsimili e note sulle epigrafi.
  4. Louvre - Parigi
    Il Dipartimento di Antichità orientali del Museo del Louvre conserva una delle più ricche collezioni europee di antichità sudarabiche, che conta 198 pezzi. La collezione si è formata alla fine del 1800 in seguito ai viaggi in Yemen degli esploratori J. Halévy e E. Glaser. In seguito, il museo ha acquisito le collezioni parigine del Cabinet des Monnaies et Medailles de la Bibliothèque Nationale e dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres. Il maggior numero di antichità proviene dalla collezione di A. e P. Bardey, commercianti francesi residenti ad Aden alla fine del 1800. Il museo conserva anche 7 pezzi raccolti dall’esploratore A. Hubert a Tayma, in Arabia centrale. La collezione arabica del Louvre è stata pubblicata in un catalogo (cf. Calvet e Robin 1997).
  5. Musei dello Yemen
    Il maggior numero d’iscrizioni ed antichità sudarabiche è naturalmente conservato nei musei dello Yemen. Le collezioni più importanti si trovano a Sana, presso il Museo Nazionale e il Museo Militare, e ad Aden, presso il Museo Nazionale. Tuttavia, anche città minori o piccoli villaggi del paese posseggono preziose e spesso inedite collezioni di antichità sudarabiche. Alcuni dei più importanti musei yemeniti sono stati catalogati dal progetto CASIS dell’Università di Pisa, e le loro collezioni possono essere consultate nel database DASI.
  6. Musei degli USA
    Molti musei americani posseggono antichità sudarabiche, portate negli Stati Uniti da collezionisti privati o dalle missioni archeologiche che hanno lavorato nel secolo scorso in Yemen. Le collezioni sudarabiche di alcuni di questi musei sono state di recente catalogate dal progetto DASI dell’Università di Pisa: il Penn Museum (Philadelphia), lo Harvard Semitic Museum e il Peabody Museum (Cambridge) e il Museo dell’Università di Yale (New Haven).
  7. Museo Nazionale d’Arte Orientale 'Giuseppe Tucci’ - Roma
    La collezione sudarabica presso il MNAO si è formata negli anni trenta del secolo scorso grazie a grandi personalità quali il medico Cesare Ansaldi e l’etiopista Ettore Rossi. Circa 160 pezzi di questa collezione, comprendenti sia materiale archeologico, che etnografico e documentario, sono stati esposti nella mostra “Il trono della Regina di Saba” (10/12/2012-13/01/2013).
  8. Staatliche Museen zu Berlin
    Il Museo Nazionale di Berlino e in particolare il Museo del Vicino Oriente Antico, ospita una collezione sudarabica formatasi alla fine del 1886 con le prime iscrizioni acquistate da parte del museo da Eduard Glaser, che era appena tornato dal suo viaggio in Yemen. Un secondo gruppo di antichità fu acquistato nel 1910 e 1913 in seguito ai viaggi di H. Burchardt in Yemen. Infine, il museo ospita anche le iscrizioni portate in Germania da Carl Rathjens e Hermann v. Wissmann dopo la loro spedizione in Yemen nel 1927/28. Le iscrizioni del Museo Nazionale di Berlino sono state pubblicate da J. H. Mordtmann nel 1893 e, insieme a E. Mittwoch, nel 1932.
  9. The Walters Art Museum - Baltimore
    Questo museo americano ha acquisito una pregevole collezione di sessanta antichità sudarabiche donata da Giraud and Carolyn Foster. Si tratta di artefatti in alabastro, come statue e stele, provenienti principalmente dall’area culturale qatabanica, e datate all’incirca tra III sec. a. C. e III sec. d. C. La collezione è stata oggetto di una mostra dal titolo “Faces of Ancient Arabia” (20/07/2008-07/09/2008).

Collezioni di testi e biblioteche elettroniche

  1. CSAI - Corpus of South Arabian Inscriptions
    Il progetto CSAI nasce nel 2001 dalla collaborazione tra il dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Università di Pisa (direzione scientifica di Alessandra Avanzini) e il laboratorio Signum – Scuola Normale Superiore di Pisa, con l’obiettivo di pubblicare l’intero corpus epigrafico sudarabico in forma elettronica. Negli anni, il database è arrivato a contenere circa 7000 iscrizioni, corredate da fotografie, traduzioni e informazioni sussidiarie, consultabili attraverso diversi tipi di ricerche, sia statiche che dinamiche. Nel settembre 2013, CSAI è stato assorbito nel progetto DASI.
  2. DASI – Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions
    DASI è un progetto quinquennale dell’Università di Pisa (2012-2016), diretto da Alessandra Avanzini e finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del settimo programma quadro “Ideas”, all’interno del programma specifico “ERC - Advanced Grant”. La seconda istituzione coinvolta nel progetto è la Scuola Normale Superiore di Pisa. DASI è un archivio digitale che intende raccogliere il materiale epigrafico proveniente dall’intera penisola araba di epoca preislamica. Le iscrizioni arabe preislamiche sono suddivise in tre grandi corpora linguistici: Corpus of South Arabian Inscriptions, Corpus of North Arabian Inscriptions e Corpus of Aramaic Inscriptions.
  3. Sabäisches Wörterbuch
    Il Dipartimento di Filologia Semitica e di Studi Islamici dell’Università di Jena ha di recente avviato un progetto a lungo termine finanziato dalla Deutschen Forschungsgemeinschaft (DFG), sotto la direzione del Prof. Norbert Nebes e la coordinazione di Anne Multhoff, che prevede la creazione di un lessico completo della lingua sabea, online e in formato cartaceo. Il progetto, che si basa su un database di circa 10000 iscrizioni sudarabiche digitalizzate dagli anni 90 dal gruppo di ricerca tedesco, ha pubblicato online un primo corpus lessicale basato sulle iscrizioni provenienti dal Ma’rib, capitale del regno di Saba’. Il database permette una ricerca per radice o per lemma, attraverso cui si ottengono i contesti più rilevanti con la relativa bibliografia, i confronti etimologici, le traduzioni precedenti e la nuova traduzione proposta.

Bibliografia

  1. DASI - Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions
    Una bibliografia estensiva che riguarda le iscrizioni sudarabiche si trova nel database di DASI, nella pagina “Bibliography” all’interno del Corpus of South Arabian Inscriptions.
  2. Sabäisches Wörterbuch
    Una bibliografia estensiva che riguarda le iscrizioni sudarabiche si trova nel database del progetto Sabäisches Wörterbuch.