Questa sigla indica un sistema di scrittura in cui ogni segno rappresenta una consonante e chi legge deve supplire le vocali. Le scritture arabe ed ebraiche sono ABJAD. La sigla deriva dalle prime quattro lettere dell'alfabeto arabo ALEF, BEH, JEEM, and DAL.
Agglutinante è un termine usato per classificare le lingue dal punto di vista morfologico; si chiama così una lingua che aggiunge alla radice delle parole una serie di prefissi e suffissi, per fornire informazioni come genere, numero, caso, tempo verbale;
ad es. in sumerico, che era una lingua agglutinante,
"dei re" si dice lugal - ene- ak
lugal = re; ene =plurale; ek =genitivo
in latino, che è invece una lingua flessiva,
"dei re" si dice regum
reg = re; um = genit., pl. , maschile
molte lingue dell'antico oriente erano agglutinanti, come sumerico, elamita, hurrico, cassita; sono agglutinanti il turco, il basco, il giapponese.
Periodo della storia egiziana che si estende dal 2686 al 2182 a.C. e costituito da quattro dinastie (III-VI). Fu caratterizzato dalla crescente centralizzazione del potere, accompagnata da una fiorente attività edilizia (le piramidi più note risalgono tutte a questo periodo), di espansione commerciale e di attività intellettuale. I sovrani più famosi di questo periodo, costruttori di grandi monumenti, furono Djoser (2668-2649 a.C.), Khufu (2589-2566 a.C.), Khafra (2558-2532 a.C.) e Menkaura (2532-2504 a.C.), Niuserra (2453-2422 a.C.). Con la VI dinastia il potere faraonico si decentrò e l’Antico Regno finì nell’anarchia.
In un'iscrizione, bustrofedico indica l'andamento alternato della scrittura da sinistra a destra e da destra a sinistra, a imitazione del procedere dei buoi nell'aratura.
Recipiente di grandi dimensioni, nel quale venivano mescolati acqua e vino.
Si tratta di logogrammi usati come classificatori semantici di determinate parole. Nel geroglifico egiziano essi venivano posti sempre alla fine della parola, e hanno anche l'utilità pratica di distinguere una parola dall'altra, poiché nella scrittura non vi erano spazi fra le parole. Nel cuneiforme, alcuni sono posizionati all’inizio della parola, altri alla fine.
Nel geroglifico egiziano, ad esempio, il segno del disco solare può avere valore di determinativo per la categoria 'luce' e accompagnarsi quindi a tutte le parole legate a questo significato ('sole', 'luce', 'giorno', 'disco solare'). Sempre nel geroglifico egiziano, il segno di uomo seduto accompagna tutti i nomi propri maschili e i pronomi personali di prima persona, se lo scrivente è maschio (se è femmina, il determinativo sarà una donna seduta).
Nel cuneiforme, vi sono diverse categorie di determinativi, ad esempio, quelli preposti a nomi propri di persona (I/m davanti a nomi maschili e MÍ/f davanti a nomi femminili); quello preposto a nomi di divinità e entità divinizzate (d); quelli preposti a nomi di utensili (DUG per vasellame in argilla, GI per oggetti di canna, GIŠ per manufatti in legno, ecc.); quelli preposti a nomi di entità geografiche (URU per città, KUR per paesi e montagne, ÍD per fiumi, ecc.). Un esempio di determinativo posizionato in fine di parola è il segno KI, posposto a toponimi (ad es. URU.aš-šur.KI, “Assur”).
Geograficamente determinato. Con varianti epicorie dell'alfabeto si intendono sistemi scrittorii con una matrice comune che si distinguono per numero, forma e significato dei simboli adottati.
Sistema di regole per la pronuncia del greco elaborato nel XVI dal dotto Erasmo da Rotterdam.
Originario dell'Eubea, regione insulare sita ad Est della Grecia continentale, i cui centri di maggior rilievo furono, in epoca arcaica, Calcide ed Eretria.
Lingua che prevede la modifica di determinate parti dei vocaboli a seconda della loro funzione sintattica, principalmente dei verbi (coniugazione) e dei sostantivi o aggettivi (declinazione)
Un ideogramma è un segno che indica un concetto; nella nostra civiltà un esempio di ideogramma molto usato sono i numeri arabi 1, 2, 3, etc. oppure @,£.
Il logogramma è un segno, grafema, che indica una parola o un'idea; un logogramma si differenzia rispetto a segni sillabici o alfabetici che invece indicano direttamente dei suoni. Sono logogrammi i geroglifici e gli ideogrammi. Per le sue caratteristiche il logogramma prescinde dal suono e così un messaggio scritto in logogrammi e ideogrammi può essere capito da uomini che parlano lingue diverse.
Periodo della storia egiziana che si estende dal 2040 al 1782 a.C., costituito da due dinastie (XI-XII) e caratterizzato dall’unificazione del Paese ad opera di una dinastia di principi tebani. È considerato il periodo classico della storia egiziana, soprattutto dal punto di vista della lingua e della letteratura. I sovrani più noti di questo periodo furono Montuhotep II (2060-2010 a.C.), Sesostri II (1897-1878 a.C.) e Amenemhat III (1842-1797 a.C.).
La normalizzazione o trascrizione di una parola o di un testo di una lingua attestata epigraficamente è la resa che si considera la più prossima alla reale pronuncia di quella lingua. Nel caso del cuneiforme accadico, la normalizzazione o trascrizione di una parola o di un testo accadico in caratteri latini riproduce la forma di quella parola o di quel testo così come si presume dovesse essere nella lingua reale. Nella normalizzazione, la resa di una parola accadica riporta le vocali lunghe e le consonanti doppie che nella scrittura cuneiforme e nella sua traslitterazione non vengono marcate (ad es. a-ma-tum = amātum, “parola”, qá-ra-dum = qarrādum, “eroe”). Inoltre, nella normalizzazione ogni logogramma (sumerogramma) viene sostituito con la corrispondente parola accadica (ad es. É.GAL = ēkallum, “palazzo”).
Periodo della storia egiziana che si estende dal 1570 al 1070 a.C., costituito da tre dinastie (XVIII-XX). Esso rappresenta l’apogeo della storia egiziana, sia per l’estensione delle terre controllate in Nubia e nel Levante, sia per lo splendore dei monumenti eretti. Anche il Nuovo Regno inizia con l’unificazione del Paese da parte di un principe tebano, questa volta a danno dei dominatori asiatici (Hyksos) installatisi nel Delta nel II Periodo Intermedio (1782-1579 a.C.). Periodo cruciale del Nuovo Regno è l’esperienza monoteistica promossa dal faraone Amenhotep IV-Akhenaten intorno al 1350 a.C. I più noti sovrani di questo periodo sono Hatshepsut (1498-1483 a.C.), Thutmosi III (1504-1450 a.C.), Amenhotep III (1386-1349 a.C.), Akhenaten (1350-1334 a.C.), Tutankhamen (1334-1325 a.C.), Ramesse II (1279-1212 a.C.) e Ramesse III (1182-1151 a.C.).
Tipo vascolare: si tratta di una brocca fornita di manico, destinata ad attingere il vino dal cratere e versarlo nelle coppe.
Vedi Scrittura pittografica.
Dialetto nel quale l'aspirata (h) si è affievolita fino a scomparire e, di conseguenza, non viene segnalata nella scrittura.
Sigillo di diverse dimensioni a forma di scarabeo con base piatta, adatta ad ospitare iscrizioni o decorazioni figurative. Lo scarabeo stercorario, animale sacro al dio Kheper, era nell'antico Egitto considerato una metafora vivente del sole mattutino. Scarabei di dimensioni più grandi potevano ospitare iscrizioni celebrative di vario genere: sono molto noti quelli emessi da Amenhotep III per commemorare diversi eventi del suo regno, come le nozze con la Grande Sposa Reale Tiy, una grandiosa caccia al leone, lo scavo di un lago per la residenza della regina.
Ogni segno rappresenta un fonema (consonante o vocale).
E' una scrittura che si serve di pittogrammi, cioè di segni che rappresentano oggetti concreti. I pittogrammi sono logogrammi, come gli ideogrammi e i geroglifici egiziani, con la specifica caratteristica di raffigurare cose e persone concrete. Un pittogramma può essere capito da parlanti lingue diverse.
E' una scrittura in cui ogni segno rappresenta una sillaba.
Segni utilizzati nell'alfabeto greco, per indicare i fonemi ks, ph, ch e ph (nell'alfabeto ionico a noi familiare: Ξ, Φ, Χ, Ψ); introdotti progressivamente e con modalità diverse negli alfabeti greci; alcuni ne rimasero a lungo privi.
Si definiscono lingue semitiche l’accadico, l’eblaita, l’arabo, l’ebraico, l’aramaico, l’etiopico. Le lingue semitiche si suddividono entro due grandi gruppi: le lingue del gruppo semitico orientale e quelle del gruppo semitico occidentale. Al primo gruppo appartengono l’accadico e forse anche la lingua documentata nei testi di Ebla del XXV/XXIV secolo a.C. Al gruppo semitico occidentale, che a sua volta si distingue in vari sottogruppi, appartengono l’ugaritico, il cananaico (inclusi il fenicio e l’ebraico), l’aramaico, l’arabo, le antiche lingue sudarabiche, le lingue semitiche d’Etiopia (ge‘ez, amharico, ecc.).
In un'epigrafe, disposizione dei segni a intervalli costanti, tale da far apparire perfettamente allineate le lettere sulla medesima verticale.
La traslitterazione è la resa segno per segno della sequenza di grafemi che costituisce una parola o un testo di una lingua in una sequenza di grafemi di un’altra scrittura. Nel caso del cuneiforme accadico, la traslitterazione di una parola o frase accadica in caratteri latini riproduce la sequenza di sillabogrammi o sillabogrammi e logogrammi che compongono quella parola o frase (ad es. a-ma-tum, “parola” [normalizzato come amātum], é-tum, “casa” [normalizzato come bītum]).