La stesura di un testo (spesso attraverso l’uso di materiali scrittori specifici) era, nel ‘sistema magico’ antico, parte integrante, e centrale, della maggior parte degli incantesimi. I prodotti scritti del rito magico presentano particolarità sia sul piano linguistico, sia su quello della disposizione e della funzione della scrittura, che spesso si assimila ad elementi grafici di altro tipo. Le testimonianze di ambito papirologico conservano sia un numero elevato di questi testi, sia alcuni corposi ricettari magici che forniscono istruzioni su come scriverli. Il seminario proporrà un’analisi delle caratteristiche dell’insieme queste testimonianze, volta a individuare in esse elementi di normatività, idiosincrasie e indizi sulle competenze e le scelte degli scriventi.
La scrittura siriaca è ininterrottamente attestata dal I secolo dell'era cristiana e probabilmente vide la luce, come la lingua che essa esprime, nell'area di Edessa, la moderna Şanlıurfa . In questo incontro ne ripercorreremo la storia, soffermandoci in particolare sui ricchissimi sviluppi dell'ultimo decennio nell'ambito delle risorse elettroniche per lo studio della cultura e della scrittura siriache.
Il progetto LiBER (Linear B Electronic Resources), nato presso l’ISMA-CNR e attualmente curato da Maurizio Del Freo (ISPC-CNR) e Francesco Di Filippo (ISMed-CNR) con la collaborazione di Françoise Rougemont (UMR7041, ArScAn, CNRS), punta a creare un database completo dei testi in lineare B. Il sistema permette di filtrare e combinare i testi sulla base di criteri testuali, archeologici, paleografici e topografici, rappresentando i risultati delle interrogazioni sotto forma di indici di parole, elenchi di testi e mappe dinamiche. Il seminario intende illustrare le principali novità della nuova versione, online da marzo 2021, più alcune funzionalità attualmente in corso di sviluppo.
Ḥimā indica il nome di un villaggio e, per estensione, del suo territorio circostante, situati a circa 100 km a nord-est di Najrān. Si tratta di un’area desertica percorsa da una vasta catena montuosa, che confina con le regioni sedentarie dell’Arabia meridionale e si trova ai margini del vasto deserto arabo che si estende fino alla Mesopotamia e al Levante. Grazie alla sua posizione strategica nelle rotte commerciali transarabiche e alla natura geologica dei massi di arenaria, particolarmente adatti all’incisione, questa zona è incredibilmente ricca di graffiti e disegni rupestri, che si possono stimare in diverse decine di migliaia. Nell’area sono disseminati anche un gran numero di strutture funerarie e archeologiche. L’unicità di questo paesaggio e la sua importanza storica e culturale hanno valso, nel 2021, l’iscrizione del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La Missione archeologica ed epigrafica franco-saudita di Najrān (MAFSN) conduce prospezioni e scavi nella regione di Ḥimā dal 2009, sulla base di un un accordo di cooperazione firmato con la Commissione saudita per il Patrimonio. Ad oggi, circa 15.000 graffiti sono stati scoperti e registrati nel database della missione. Il tema del seminario riguarda in particolare le iscrizioni incise in grafia tamudica (o himaitica), un tipo di scrittura nordarabica utilizzata dalle genti nomadi che circolavano nella regione. Alessia Prioletta presenterà i progressi ottenuti nel deciframento e nella comprensione di questi graffiti, di cui poco o nulla si conosceva fino ad anni recenti.
Le sabbie della Giudea e dell’Egitto hanno restituito fino in tempi recenti alcuni interessanti casi di intersezione fra scritture e lingue nel Mediterraneo romano. Il seminario intende presentare e studiare dati noti e meno noti: dall’origine della glossa ΠΙΠΙ in alcuni manoscritti biblici greci a due esempi rilevanti di confronto e ‘incontro’-‘scontro’ fra testo greco e testo copto nella trasmissione/traduzione del Vangelo di Tommaso (logia 6 e 61).
Nei primi secoli del I millennio d.C. la Mesopotamia centro-settentrionale si trova al centro delle frizioni politiche e militari fra Roma e l'impero arsacide. In ragione di questa situazione, centri come Hatra ed Edessa si trovano in una posizione geografica strategica per entrambe le potenze. Le due città però costituiscono a loro volta un insieme culturalmente omogeneo: dominate da dinastie arabe, che fanno scrivere i propri documenti in aramaico, esse danno luogo a una serie di manifestazioni epigrafiche attraverso le quali è possibile intravvedere la situazione in essere attraverso le lenti della società ad essa contemporanea.
La langue dite gauloise est la langue transmise par des inscriptions que l’on trouve sur le territoire français et ses marges entre la toute fin du IIIe s. aC et le IVe s. pC. Cette documentation constitue des témoignages de première main et vient donner corps et matière aux habitudes et pratiques graphiques de populations connues par ailleurs dans la littérature gréco-latine. Cette rapide communication vise à présenter le corpus des inscriptions gauloises qui fait actuellement l’objet d’une mise à jour en modernisant et enrichissant les éditions précédentes.
Un piccolo corpus di iscrizioni in sillabario cipriota di I millennio a.C. documenta una lingua tuttora indecifrata, probabilmente locale, chiamata convenzionalmente "eteocipriota"; questa lingua sembra caratteristica della regione di Amatunte, almeno in alcune fasi storiche. Grazie a degli studi recenti, si conoscono meglio l'arco cronologico di attestazione dell'eteocipriota e la sua diffusione all'interno dell'isola, ma l'identificazione di un testo eteocipriota resta difficile, poiché i tratti propri a questa lingua sono ancora poco noti. Delle nuove letture e nuovi studi di alcune fra le principali iscrizioni permettono di riprendere i termini del dibattito e di porre su nuove basi la questione del rapporto fra l'eteocipriota e Amatunte.
Tra le funzioni della scrittura, in parallelo a quella di registrazione e comunicazione, ha assunto presto importanza in Etruria quella identitaria. Prima di riferirsi alle identità etniche, regionali e civiche, però, si è avuto un lungo periodo di gestazione in cui le esigenze di gruppi sociali, politici e presumibilmente anche economici hanno avuto riflessi anche nella scelta dei modelli alfabetici da utilizzare nell'ambito delle singole comunità. Da questo punto di vista, un ruolo importante è stato ricoperto dalle diverse scuole scrittorie, che in parte possono essere indagate e ricostruite in base alle testimonianze epigrafiche. Dapprima un ruolo centrale per la diversificazione e diffusione dei modelli è stato svolto dagli scribi operanti nelle diverse cerchie aristocratiche; in un secondo tempo si è realizzata una connessione con l'ambito sacro, che in età tardo-arcaica ha portato a una sorta di legame esclusivo tra scuole scrittorie e santuari, condiviso anche da altri popoli dell'Italia preromana.
Tra le numerose tavolette cuneiformi rinvenute a Babilonia il gruppo dei testi bilingui in greco e cuneiforme sumero-accadico si configura come un campo di indagine di grande interesse per i caratteri specifici di questi documenti e le domande che suscitano. Il seminario offrirà una introduzione al corpus delle tavolette “greco-babilonesi”, discutendone il valore storico per la ricostruzione dell’ultima fase della lingua accadica e dell’attività scribale mesopotamica. Prendendo le mosse dalle interpretazioni finora avanzate riguardo alle ragioni della loro redazione, si proporrà una riflessione sul peculiare contesto culturale in cui avvenne il tramonto della cultura cuneiforme.