- Presentazione
- Le scritture
La lingua ugaritica è un’antica lingua semitica così denominata perché attestata quasi esclusivamente da documenti rinvenuti negli scavi dell’antica città siriana di Ugarit (Ras Shamra) a partire dal 1929 fino ad oggi. Il nome della città di Ugarit è documentato nei testi alfabetici con il termine ˀugrt, mentre in cuneiforme sillabico ricorre prevalentemente con u-ga-ri-it. La documentazione epigrafica in lingua ugaritica ha una datazione ben circoscritta, ca. 1300-1190 a.C., che corrisponde all’ultimo periodo storico di esistenza del regno di Ugarit.
La precisa collocazione della lingua ugaritica all’interno della famiglia linguistica semitica è oggetto di disputa; solitamente l’ugaritico è inserito nel gruppo delle lingue semitiche nordoccidentali, essendone essa la più antica rappresentante tra quelle lingue cui è possibile ricostruire una grammatica (cfr. il paragrafo “parentele linguistiche”).
La lingua ugaritica è scritta in un alfabeto cuneiforme nel quale sono annotate unicamente le consonanti (abjad). Solo le vocali che seguono immediatamente la consonante alif (la chiusura della glottide) sono annotate con tre segni diversi tra loro. Per questo motivo, la vocalizzazione delle forme – specialmente quelle verbali – rimane talvolta incerta e ha dato luogo a varie discussioni tra gli specialisti.
Identificazione e deciframento
Il ridotto numero di segni (30) portò subito ad ipotizzare che tale sistema di scrittura fosse di tipo alfabetico. Già dopo pochi mesi si suppose che la lingua fosse semitica. Poiché alcuni testi di un particolare lotto erano iscritti con la medesima sequenza di lettere, si suppose che il primo segno dovesse corrispondere alla preposizione l dal significato «(appartenente) a». Successivamente furono identificate altre preposizioni e semplici parole.
Annotazioni di fonologia
La scrittura ugaritica distingue ben 27 consonanti diverse. Tale ampio consonantismo è da molti considerato segno di arcaicità, come appare d’altronde evidente dalla conservazione nella scrittura di alcune consonanti “protosemitiche” che successivamente si sono fuse in singoli grafemi nelle lingue semitiche nordoccidentali del I mill. a.C. A titolo d’esempio si può notare l’interdentale enfatica protosemitica che nel sostantivo *ṭ “estate” è resa in ugaritico con {qẓ}, mentre in ebraico e nell’aramaico antico questa è stata assorbita dal segno {ṣ} in {q(y)ṣ}. Altri fonemi distinti in ugaritico, ma successivamente non più differenziati, sono tra gli altri /θ/ e /ʃ/, scritti in ugaritico rispettivamente con i segni {t}e {š}, oppure /‘/ e /ʁ/ resi con i segni {‘} e {ġ}. Le suddette coppie di fonemi simili non saranno più distinti dall’alfabeto fenicio (ed ebraico) confluendo rispettivamente nei soli due segni {š}, e {ˁ}.
Parentele linguistiche
Nelle odierne teorie di classificazione delle lingue semitiche, la lingua ugaritica è collocata tra le lingue del semitico nordoccidentale, all’interno della più ampia famiglia del semitico centrale. La collocazione dell’ugaritico tra le lingue semitiche nordoccidentali (fenicio, ebraico, aramaico, ecc.) è motivata dal fatto che l’ugaritico condivide con le suddette lingue alcune importanti isoglosse, come ad esempio il passaggio passaggio della radice iniziale -w a y oppure l’assimilazione regressiva di l a q nelle forme con prefisso del verbo lqḥ. Tali isoglosse si oppongono all’arabo. Tra le lingue semitiche nordoccidentali, l’ugaritico trova maggiori corrispondenze lessicali con le cosiddette lingue “cananee” (fenicio, ebraico, ecc.), piuttosto che con l’aramaico (cfr. Kogan 2010).
Diffusione
La lingua ugaritica sembra essere stata la lingua locale del regno di Ugarit alla fine del Tardo Bronzo (XIV-inizio XII sec. a.C.). Solo pochissimi altri documenti scritti in tale alfabeto sono stati rinvenuti in altri siti delle regioni levantine (tell Sukas, Kamid el-Loz, Sarepta, Taanach, Bet-Shemesh) e a Cipro. Questa diffusione documenta come essa cercò di essere impiegata anche come lingua diplomatica regionale, senza però riuscirvi.