Mnamon

Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Ittita

a cura di: Giulia Torri


  • Presentazione
  • Le scritture
  • Approfondimenti

L’ittita è una lingua flessiva e appartiene al ramo anatolico della famiglia linguistica dell’indoeuropeo. Nel secondo millennio è attestata insieme al palaico e al luvio nella zona centrale dell’attuale Turchia. Queste lingue si differenziarono da un originario protoanatolico, ma l’ittita fu la prima a separarsi da questa lingua comune.
Gli ittiti si insediarono in questo territorio già abitato dalla popolazione hattica la cui influenza culturale è visibile e forte soprattutto in ambito religioso e cultuale.
Le prime sporadiche attestazioni della lingua ittita si trovano nei testi assiri di Cappadocia ritrovati nel quartiere dei mercanti assiri di Kaneš /Neša (oggi Kültepe, XX- XVIII sec. a.C.). L’ittita si affermerà in Anatolia come lingua parlata dalla classe egemone del regno di Hatti tra il XVI e il XIII sec. a.C. La lingua, che oggi chiamiamo ittita per una convenzione, era definita da coloro che la parlavano nešili o nešumnili: gli ittiti si esprimevano “nella lingua degli abitanti di Neša”.
La sua struttura grammaticale è chiaramente di tipo indoeuropeo con alcune particolarità come la mancanza del genere femminile nella declinazione nominale (in ittita si differenziano il genere comune e il genere neutro) e delle categorie dei modi congiuntivo e ottativo nel sistema verbale.
La lingua subì una evoluzione nel corso dei cinque secoli di storia del regno di Hatti e oggi si distingue tra lingua antico-ittita, lingua medio-ittita e ittita recente sulla base di criteri linguistici, sintattici e grammaticali.
Il riconoscimento dell’appartenenza dell’ittita alla famiglia indoeuropea venne definitivamente stabilito da Bedrich Hrozný, studioso ceco, che nel 1915 pubblicò “Die Lösung des hethitischen Problems”. Hrozný aveva dato una interpretazione della frase ittita nu  NINDA-an ezatteni watar=ma ekutteni spiegandone i termini in ragione della loro somiglianza con parole delle altre lingue indoeuropee. In base a questa comparazione aveva potuto correttamente tradurre la frase come “mangerete pane e berrete acqua”. Sebbene tale teoria fosse stata accolta inizialmente con scetticismo, gli studi rigorosi di Ferdinand Sommer e dei suoi colleghi Johannes Friedrich, Hans Ehelolf e Albrecht Goetze dimostrarono la fondatezza delle ipotesi di Hrozný e avviarono la ricostruzione graduale della lingua, della storia e della cultura ittita.



Le scritture

  1. Ittita cuneiforme


Approfondimenti

  1. Bibliografia
  2. Risorse on line