Mnamon

Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Retico

- V-I sec. a.C.


Esempi di scrittura



Lamina di Demlfeld (MLR 1)

Lamina di Demlfeld (MLR 1)
Fonte: de Simone, Marchesini 2013.

La lamina di bronzo iscritta da Demlfeld, presso Ampass (Innsbruck, Austria) è stata ritrovata negli scavi praticati a partire dal 2002 nell'area sacra di Demlfeld (Brandopferplatz) ad opera dell'Università di Innsbruck (Tomedi et alii 2006) e pubblicata estesamente in un volume interdisciplinare miscellaneo del 2015 (de Simone, Marchesini 2015). Il Brandopferplatz fu frequentato durante tutta la seconda età del Ferro (VI-I sec. a.C.).

La lamina in bronzo, di dimensioni 10,4 x 7,18 cm, presenta 5 linee di scrittura in ductus sinistrorso. La prima e la seconda linea sono assai lacunose. Il testo ricostruibile è il seguente: ?] s/t[2-3]ka.a[3-4] upiku tauke kleimunteis avaśuerasi IHI. Si tratta di una dedica o dono (upiku) fatta (tauke) da Kleimunte (ablativo) agli Avaśuera (pertinentivo= dativo plurale). L'ultima parte del testo (IHI) è probabilmente una sigla o una determinazione cronologica.



Iscrizione da Tesero, Sottopedonda, in Val di Fiemme, Trento (MLR 275)

Iscrizione da Tesero, Sottopedonda, in Val di Fiemme, Trento (MLR 275)
Fonte: Marchesini 2012

L'iscrizione da Tesero proviene da contesto abitativo, da uno dei locali di una casa retica, inquadrabile cronologicamente nella tarda età del Ferro (in particolare tra IV e III sec. a.C.). Si tratta di un osso combusto e lucidato, recante un'iscrizione scritta in boustrophedon su cinque righe. La lettura è kakaka[? taranip/l[?  ?]aś/naφ/tṛas ṭarani[?  a. La ripetizione di Tarani[, resa locale di una divinità celtica e la formula ripetuta del deittico ka, da confrontare con la serie dei deittici etruschi eta/eca/ta/ca, rende probabile un inquadramento del testo in un contesto magico-religioso.



Scudo miniaturistico in bronzo da Cles, Mechel, Trento (MLR 37)

Scudo miniaturistico in bronzo da Cles, Mechel, Trento  (MLR 37)
Fonte: MLR 37

Lo scudo di bronzo, di piccole dimensioni (10 x 7 cm ca), ha forma rettangolare con gli angoli smussati e umbone centrale. L'iscrizione corre lungo il bordo in ductus sinistrorso: u{i}iku φeluriesi:φelvinuale. Si tratta di un dono (la prima parola è da emendare probabilmente con upiku, ladove la prima iota è errore per pi) offerto ad una persona designata al pertinentivo (equilvalente al dativum dedicationis) con prenome (Φelurie) e nome aggiunto (patronimico maschile in -nu) Φelvinu. L'orizzonte cronologico della lamina si colloca nella fase I dell'epigrafia di Sanzeno, che va dalla metà del V alla fine del III sec. a.C.



Frammento di vaso in bronzo da Cles, Trento (MLR 27)

Frammento di vaso in bronzo da Cles, Trento (MLR 27)
Fonte: MLR 27

Frammento di orlo e ansa di recipiente in bronzo (diam 10 cm circa). L'iscrizione è praticata con ductus sinistrorso sotto l'orlo: pianus apau. Si tratta di un "apau", forse l'oggetto in questione, di un certo Pianu. Il nome ricorre in tutto quattro volte in ambito retico e qui e espresso al caso genitivo (-s). Incerto se si tratti di patronimico maschile in -nu, tipico dell'area retica (<*Pia-nu?) o se sia da considerare un nome in -u (*Pian-u). La mancanza di tipi alfabetici caratterizzanti impedisce di collocare l'iscrizione in un orizzonte cronologico determinato. Neppure la tipologia dell'oggetto, non integro, offre appigli cronologici. La datazione quindi deve essere genericamente collocata tra VI e I sec. a.C.



Frammento di olla da Stufles, Bressanone/Brixen (BZ) (MLR 16)

Frammento di olla da Stufles, Bressanone/Brixen (BZ) (MLR 16)
Fonte: Tecchiati et alii 2011. Gentile concessione di U. Tecchiati.

Frammento pertinente alla parte superiore di un'olla situliforme in argilla nerastra, lucidata in superficie (alt conservata 16 cm), proveniente dalla fossa di fondazione di una casa. L'iscrizione è incisa con tratto regolare e profondo sul collo dell'olla e riporta ]φ/rniχesi ta eluku a[, in cui si riconosce un pertinentivo esprimente l'oggetto indiretto della dedica (]φ/rniχesi), il deittico ta e il nome verbale eluku, il cui significato rimane oscuro. La cronologia archeologica rimanda ad un orizzonte della metà del V seco a.C., confermata dalle coordinate epigrafiche, che consentono di inserire il testo nella fase epigrafica II di Sanzeno, datata dalla metà del V alla fine del III sec. a.C.



Astina di bronzo da Cles, Campi Neri (TN) (MLR 30)

Astina di bronzo da Cles, Campi Neri (TN) (MLR 30)
Fonte: MLR 30

Astina cilindrica di bronzo (lungh 11,4 cm). Un anellino d'oro è annodato attorno all'astina. L'iscrizione è incisa i due testi affrontati e capovolti l'uno rispetto all'altro, che iniziano dalle due estremità dell'asta. Nel primo testo si legge esumnesi, pertinentivo (oggetto indiretto) di un nome personale di etimologia celtica; il secondo testo, nuᛏnuale upiku pianus riporta ancora un nome verbale (upiku), apposizione del soggetto, un genitivo di un nome personale (Pianus), possessore dell'oggetto donto e un pertinentivo II (in -ale) esprimente l'oggetto indiretto della dedica, quindi il destinatario del dono. Il senso generale del testo è dunque (io) dono di Pianu ad Esumne Nuᛏnu.