The period between the death of Akhenaten (1351-1334 BC) and the accession of Horemheb (1306-1292 BC) is one of the most obscure of ancient Egyptian history, characterized by a series of co-regencies, short reigns, a female sovereign, a murdered Hittite prince, the apparent collapse of the Egyptian empire in the Near East and a plague. Egyptian sources, which are disturbed by the damnatio memoriae that affected the kings of the Amarna period, are integrated by some non-Egyptian documents of exceptional historical value: The Deeds of Shuppiluliuma, written in Hittite by king Murshili II in memory of his father, and the Amarna letters, the diplomatic correspondence in Accadian between the Egyptian pharaohs and the great kings of the Near East and the small principalities of Syria-Palestine.
Lemnio: lo stato della questione e le ultime novità La lingua di Lemnos è nota per essere l'unica parentela dell'etrusco al di fuori della penisola italiana: negli ultimi decenni molti passi avanti sono stati fatti nella comprensione di entrambe le lingue e del loro rapporto reciproco, con alcune interessanti teorie che vale la pena di esporre. Recentissima, poi, è l'acquisizione di un nuovo importante documento epigrafico da Efestia, che si pone accanto alla celebre stele di Kaminia e ad un discreto numero di graffiti vascolari: la novità è tale da richiedere un approfondimento. Qualche appunto su lingua e scrittura dei Falisci Il falisco è la lingua dell'antichità più vicina al latino, se non si tratta addirittura di un dialetto latino: la questione è ancora oggi al centro della discussione scientifica, che ha evidenziato elementi a favore dell'una e dell'altra tesi. La scrittura è una delle più antiche tra quelle derivate dall'Etrusco, ma ha mostrato segni di vitalità e indipendenza sin dalle prime attestazioni, come mostra una rapida rassegna dei documenti epigrafici conosciuti.
La péninsule Ibérique présente, entre le VIe et le Ier s. av. J.-C., une richesse épigraphique incomparable. Pas moins de cinq systèmes graphiques différents ont pu être identifiés afin de noter des langues pour la plupart encore difficilement compréhensibles. L'objet de cette communication sera de présenter la variété des pratiques graphiques et de préciser le rôle de l'écriture pour ces populations ibériques. Elle sera l'occasion également de donner un aperçu des problématiques actuelles de la recherche sur l'épigraphie paléohispanique.
Al centro della penisola italica, da un'area coincidente per lo più con l'attuale Umbria e con alcune province del Lazio (Rieti, Viterbo e Roma), ci sono pervenuti dei documenti epigrafici datati tra la prima metà del IV ed il I sec. a. C. e redatti nell'antica lingua umbra, la cui peculiarità, al pari dell'osco (lingua dell'Italia antica meridionale che, in genere, si suole accomunare ed unire all'umbro, includendo entrambe nella medesima famiglia linguistica), è quella di avvalersi di due alfabeti di origini diverse, l'uno etrusco e l'altro latino, per rappresentare graficamente la stessa lingua. Nel corso di quest'intervento, si punterà a: 1) definire i caratteri essenziali dell'umbro cercando anche di sottolineare le differenze che intercorrono tra esso e l'osco; 2) fornire una breve storia della formazione dei due modelli grafici evidenziandone, anche tramite la visione di epigrafi, le differenze esistenti; 3) fornire una panoramica sia sui punti più problematici relativi allo studio dell'umbro che attualmente suscitano maggiormente l'attenzione degli studiosi, che sui più recenti ed aggiornati studi sulla materia in oggetto.