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Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Fenicio

a cura di: Paolo Merlo


  • Presentazione
  • Le scritture

La lingua fenicia in senso stretto è la lingua semitica delle popolazioni fenicie abitanti la striscia costiera del Mediterraneo più o meno da Tell-Suqas a Gaza, a partire dal XII sec. a.C. e fino all’affermazione del greco in questa regione.

Una sua delimitazione cronologica e geografica risulta difficile da determinare con precisione, sia perché alcuni documenti – come le glosse cananee di el-Amarna (XIV sec. a.C.) – possono essere essere considerate in continuità col fenicio, sia perché la lingua fenicia è stata propagata già nel IX sec. a.C. in Asia Minore e Cipro, e successivamente in tutte le colonie fenicie del Mediterraneo. Per convenzione però, solo i documenti successivi al XII sec. a.C. possono essere qualificati come fenici. Nelle zone dell’Africa settentrionale e presso le colonie occidentali sottomesse a Cartagine, la lingua fenicia subì alcune modificazioni così che il “dialetto” attestato in queste regioni è denominato usualmente punico; solo dopo la caduta di Cartagine occorsa nel II sec. a.C. nell’Africa settentrionale il punico subì un’ulteriore evoluzione – prevalentemente fonetica – così che esso è denominato tardo punico. La fase linguistica tardo punica si connette con la fase di scrittura detta neopunica.

Parentele linguistiche. La lingua fenicia è una lingua semitica appartenente alla famiglia di lingue semitiche nordoccidentali; è consuetudine dividere quest’ultima famiglia linguistica in due gruppi: il gruppo cananeo e quello aramaico. Il fenicio appartiene al gruppo cananeo (al pari dell’ebraico, dell’ammonita, del moabita e dell’edomita) e si caratterizza per essere una lingua piuttosto conservativa dal punto di vista dell’ortografia, rimanendo strettamente consonantica nella maggioranza delle sue manifestazioni; solo in epoca tarda, e maggiormente nei dialetti punici, i segni consonantici iniziarono a segnalare la presenza di determinate vocali.

Sviluppo cronologico. Cronologicamente, la lingua fenicio-punica è attestata da brevi epigrafici già nel XII-XI sec. a.C., mentre le testimonianze più recenti giungono fino al II sec. d.C. (escludendo le iscrizioni in lingua punica redatte in scrittura latina). Durante questi secoli la lingua fenicio-punica subì notevoli cambiamenti così che è possibile distinguere alcune fasi lungo il suo sviluppo:
a) fenicio antico, XI-VII sec. a.C.
b) fenicio classico, VI-I sec. a.C. (alcuni suddividono il fenicio classico in medio e tardo fenicio)
c) punico, nelle colonie fino al II sec. a.C.
d) tardo punico, a partire dal II sec. a.C.

Dialetti. Nonostante la lingua fenicia manchi di un’ampia documentazione linguistica, è possibile distinguere alcune varietà “dialettali” all’interno del fenicio. Il dialetto arcaico di Biblo ha caratteri propri in alcuni pronomi e suffissi pronominali; il dialetto di Tiro e Sidone del V sec. a.C. è considerato la forma classica del fenicio; la scarsità di documentazione non permette di descrivere compiutamente gli altri dialetti linguistici fenici.

Documentazione. La lingua fenicia è documentata prevalentemente su epigrafi, essendo purtroppo a noi no pervenuta la documentazione letteraria, poiché essa fu probabilmente redatta su papiro.
Ascrivibili all’XI e X sec. a.C. sono alcune punte di freccia e una serie di iscrizioni reali provenienti da Biblo. Nel IX-VIII sec. a.C. si conservano iscrizioni da Cipro e varie iscrizioni monumentali dell’Asia Minore (dove il fenicio venne usato come lingua di prestigio da governatori locali). Databili al VI-V sec. a.C. sono una serie di importanti iscrizioni reali da Sidone, e al V-IV sec. a.C. appartengono alcune iscrizioni di Biblo. Nel IV-III sec. a.C. troviamo documenti fenici a Cipro e in Egitto, mentre le ultime iscrizioni fenicie di Tiro e delle sue vicinanze sono del II sec. a.C.
Dopo alcune piccole epigrafi più antiche, dal VI sec. a.C. comincia la documentazione punica a Malta e poi in Sicilia, Sardegna, Africa del Nord, fino alla Spagna meridionale. La maggioranza di queste iscrizioni provengono da Cartagine e, in epoca tarda, in varie zone dell’Africa settentrionale.



Le scritture

  1. Fenicio