Mnamon

Antiche scritture del Mediterraneo

Guida critica alle risorse elettroniche

Miceneo

a cura di: Maurizio Del Freo


  • Presentazione
  • Le scritture
  • Approfondimenti

Forma di greco attestata a Creta e nella Grecia continentale fra il XIV e il XIII sec. a.C. I testi sono costituiti da iscrizioni, quasi esclusivamente di tipo contabile, e sono redatti in scrittura lineare B.

Il termine “miceneo”, utilizzato per la prima volta da Michael Ventris e John Chadwick nel 1953, ha un significato puramente convenzionale e intende evidenziare il fatto che questa varietà di greco è attestata durante la Tarda Età del Bronzo, periodo che gli archeologi chiamano “Miceneo” per il predominio esercitato da Micene nella cultura materiale.

Il miceneo non presenta varietà dialettali significative, solo oscillazioni di tipo fonetico e morfologico che si ripetono identiche nella maggior parte dei luoghi di attestazione. Tale uniformità suggerisce di considerare il miceneo come una sorta di koinè.

La grecità del miceneo è dimostrata da una serie di innovazioni panelleniche, condivise cioè da tutti i dialetti greci. Per quanto riguarda la fonetica, in miceneo sono attestati, fra l’altro, l’assordimento delle occlusive sonore aspirate indoeuropee (e-re-u-te-ro, eleutheros ‘libero’ < *leudh-, non **e-re-u-de-ro), le evoluzioni *s- > h- e *-s- > -h- (a2-te-ro, hateron ‘altro’ < *sem-; pa-we-a2, pharweha ‘stoffe’ < *pharwes-), le evoluzioni dei nessi di consonante + s e s + consonante (p.es. me-no, mÄ“nnos ‘del mese’ < *mÄ“ns-), la doppia evoluzione di *y- (ze-so-me-no, dzessomenon ‘che sarà bollito (scil. olio)’ < *yes-; o-, hōs ‘così’ < *yo-), le evoluzioni dei nessi di consonante + *y (p.es. to-so, tos(s)on ‘totale’ < *tot-yo-) e le diverse evoluzioni delle laringali indoeuropee *H1, *H2 e *H3 (a-ne-mo, anemos ‘vento’ < *anH1-; pa-te, patÄ“r ‘padre’ < *pH2-; do-so-mo, dosmos ‘tributo’ < *dH3-). Per quanto riguarda la morfologia, sono attestati, fra l’altro, il nom. sg. in -ās dei nomi maschili in -ā- (e-re-ta, eretās ‘rematore’), il nom. pl. in -ai dei nomi in -ā- (di-pte-ra3, diphtherai ‘pelli’), il dat. pl. -si dei nomi atematici (ka-ke-u-si, khalkeu-si ‘ai bronzieri’), la generalizzazione della caratteristica -sa- degli aoristi sigmatici (de-ka-sa-to, dek-sa-to ‘ricevette’) e l’infinito presente in -hen (e-ke-e, ekhehen ‘avere, possedere’); per la word formation, sono da segnalare i femminili atematici in -ya-/-yā- (i-je-re-ja, hiereia ‘sacerdotessa’) e i nomina agentis maschili in -tā- (e-re-ta, v. sopra).

Il miceneo presenta un cospicuo numero di arcaismi. Per la fonetica, sono da segnalare, fra l’altro, la conservazione delle occlusive labiovelari indoeuropee *kw, *gw, *gwh (p.es. qo-u-ko-ro, gwoukolos ‘pastore di buoi’, gr. boukolos; re-qo-me-no, leikwomenoi ‘rimanenti’, gr. leipomenoi), la conservazione della semivocale *w (wa-na-ka, wanaks ‘re, signore’, gr. anaks; ne-wo, newos ‘nuovo, giovane’, gr. neos; ko-wo, korwos ‘bambino, ragazzo’, gr. kouros, koros) e la conservazione di *ā (ma-te, mātÄ“r ‘madre’, ion.-att. mÄ“tÄ“r); per la morfologia si possono ricordare, fra gli altri, l’assenza dell’articolo, la desinenza di strumentale -phi (pa-we-pi, phares-phi ‘per le stoffe’), la desinenza del dat. sg. -ei dei nomi atematici [in alternanza con -i] (po-se-da-o-ne, Poseidāhōn-ei ‘a Poseidon’), il suffisso -yos- del comparativo (me-wi-jo-e, meiwiohes ‘più piccoli’, me-zo-e, medzohes ‘più grandi’, risp. da *meiw-yos- e *meg-yos-), le desinenze -toi e -ntoi della 3a pers. sg. e pl. media dei tempi principali (e-u-ke-to, eukhe-toi ‘egli afferma, sostiene’; di-do-to, dido-ntoi ‘essi danno’) e il suffisso -wos- dei participi perfetti attivi (te-tu-ko-wo-a, tetukh-woh-a ‘finiti, pronti’, detto di tessuti e altri oggetti, dalla radice di teukhō).

La posizione dialettale del miceneo è un tema molto dibattuto sul quale esistono varie opinioni. La più diffusa considera il miceneo come geneticamente affine ai dialetti del gruppo arcado-cipriota.



Le scritture

  1. Lineare B


Approfondimenti

  1. Bibliografia
  2. Risorse on line